[{"@context":"http:\/\/schema.org\/","@type":"BlogPosting","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2019\/03\/28\/campagne-siriano-mesopotamiche-di-sapore-ii\/#BlogPosting","mainEntityOfPage":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2019\/03\/28\/campagne-siriano-mesopotamiche-di-sapore-ii\/","headline":"Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II","name":"Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II","description":"IL campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II si svilupparono nel corso di trent’anni durante le guerre romano-sasanidi (224-363). La guerra inizi\u00f2","datePublished":"2019-03-28","dateModified":"2019-03-28","author":{"@type":"Person","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/author\/lordneo\/#Person","name":"lordneo","url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/author\/lordneo\/","image":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/secure.gravatar.com\/avatar\/44a4cee54c4c053e967fe3e7d054edd4?s=96&d=mm&r=g","url":"https:\/\/secure.gravatar.com\/avatar\/44a4cee54c4c053e967fe3e7d054edd4?s=96&d=mm&r=g","height":96,"width":96}},"publisher":{"@type":"Organization","name":"Enzyklop\u00e4die","logo":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/wiki4\/wp-content\/uploads\/2023\/08\/download.jpg","url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/wiki4\/wp-content\/uploads\/2023\/08\/download.jpg","width":600,"height":60}},"image":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/upload.wikimedia.org\/wikipedia\/commons\/thumb\/7\/79\/Thessaloniki-Arch_of_Galerius_%28eastern_face%29.jpg\/220px-Thessaloniki-Arch_of_Galerius_%28eastern_face%29.jpg","url":"https:\/\/upload.wikimedia.org\/wikipedia\/commons\/thumb\/7\/79\/Thessaloniki-Arch_of_Galerius_%28eastern_face%29.jpg\/220px-Thessaloniki-Arch_of_Galerius_%28eastern_face%29.jpg","height":"165","width":"220"},"url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2019\/03\/28\/campagne-siriano-mesopotamiche-di-sapore-ii\/","wordCount":16095,"articleBody":"IL campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II si svilupparono nel corso di trent’anni durante le guerre romano-sasanidi (224-363). La guerra inizi\u00f2 nel 334\/335 con una prima offensiva persiana di Sapore II contro le armate romane degli allora Cesari , Costanzo II e Annibaliano. L’obbiettivo era l’occupazione delle province romane orientali. A questa prima fase ne seguirono altre in un susseguirsi di “guerre di posizione” fino alla definitiva campagna sasanide di Giuliano che port\u00f2 i confini dei due grandi Imperi a stabilizzarsi per oltre cinquant’anni (fino al 421). Appena ottenuto il potere, Diocleziano nomin\u00f2 come cesare per l’occidente un valente ufficiale, Massimiano, facendone il proprio successore designato, e quindi lo elev\u00f2 al rango di augusto l’anno successivo (nel 286), formando cos\u00ec una diarchia in cui i due imperatori si dividevano su base geografica il governo dell’impero e la responsabilit\u00e0 della difesa delle frontiere e della lotta contro gli usurpatori. Data la crescente difficolt\u00e0 a contenere le numerose rivolte all’interno dell’impero e lungo i confini settentrionali ed orientali, nel 293 si procedette a un’ulteriore divisione territoriale, al fine di facilitare le operazioni militari: Diocleziano nomin\u00f2 come suo cesare per l’oriente Galerio, mentre Massimiano fece lo stesso con Costanzo Cloro per l’occidente. Dalle affermazioni di Eutropio risulterebbe che una nuova guerra tra Roma e la Persia inizi\u00f2 gi\u00e0 nel 293: \u00abEssendo le cose turbate in tutto il mondo romano […], Narsete muoveva guerra in Oriente, Diocleziano, da cesare fatto di massman erroc Augusto \u00c8 cesari Costanzo Cloro e Galerio…\u00bb ( Eutropio Storia romana , 9, 22. ) Ma \u00e8 solo nel 296 che il cesare Galerio, fu chiamato da Diocleziano (alle prese con una rivolta in Egitto) per intraprendere una campagna militare contro Narsete, sovrano sasanide asceso al trono tre anni prima e che aveva invaso la provincia romana di Siria. L’esercito romano, una volta passato l’Eufrate con forze insufficienti, and\u00f2 incontro ad una cocente sconfitta presso Nicephorium Callinicum, [2] a seguito della quale Roma perse la provincia di Mesopotamia. [3] Tuttavia, nel 297, avanzando attraverso le montagne dell’Armenia, ottenne una vittoria decisiva sul re sasanide Narsete, ricavandone un enorme bottino, che comprendeva l’harem di Narsete. \u00ab[Galerio] ben presto [dopo la sconfitta] raccolti armati dall’Illirico e dalla Mesia, con grande successo e non minore sensatezza o coraggio, combatt\u00e9 nuovamente in Armenia maggiore contro Narsete […]. Battuto Narsete ne saccheggi\u00f2 il campo. Prese la moglie, le sorelle, i figli e molti nobili persiani, oltre a tesori persiani abbondantissimi. Cacci\u00f2 Narsete nelle ultime solitudini del Regno. Onde, tornato trionfante da Diocleziano, che allora stava [nelle retrovie] con le armate in Mesopotamia, fu accolto con grandi onori.\u00bb ( Eutropio Storia romana , 9, 25. ) Approfittando del vantaggio, prese la citt\u00e0 di Ctesifonte, costringendo Narsete alla pace l’anno successivo. La Mesopotamia ritorn\u00f2 sotto il controllo romano, l’Armenia fu riconosciuta protettorato romano, mentre a Nisibi furono accentrate le vie carovaniere dei commerci con l’Estremo Oriente (Cina e India). Con il controllo di alcuni territori ad est del fiume Tigri, fu raggiunta la massima espansione dell’impero verso est (298). [4] Galerio celebrer\u00e0 in seguito la propria vittoria erigendo l’arco di Galerio a Tessalonica anche se sembra non abbia accolto favorevolmente il trattato di pace, poich\u00e9 avrebbe desiderato avanzare ulteriormente in territorio persiano. [5] Arco di Galerio a Tessalonica. Fu eretto dall’omonimo imperatore per celebrare la vittoria sui Sasanidi del 297, che port\u00f2 ad una pace durata quaranta anni. Table of ContentsCaso di guerra : la rivincita sasanide [ modifica | Modifica wikitesto ” Sasanidi [ modifica | Modifica wikitesto ” ROMANI [ modifica | Modifica wikitesto ” Una pace relativa (312\/313 – 336) [ modifica | Modifica wikitesto ” Prima “guerra di posizione” tra Sapore II e Costanzo II (337-351) [ modifica | Modifica wikitesto ” Secondo periodo di relativa pace tra i due Imperi (351-358) [ modifica | Modifica wikitesto ” Seconda “guerra di posizione” tra Sapore II e Costanzo II (359-361) [ modifica | Modifica wikitesto ” Campagna di Giuliano e fine del conflitto (363-364) [ modifica | Modifica wikitesto ” Conseguenze: oltre cinquant’anni di relativa pace (364-421) [ modifica | Modifica wikitesto ” Caso di guerra : la rivincita sasanide [ modifica | Modifica wikitesto ” Piatto d’argento ed oro raffigurante il sovrano sasanide Sapore II. Il trattato di pace, che dur\u00f2, tutto sommato, quasi 40 anni, venne accettato (tranne il primo punto) e Diocleziano celebr\u00f2 il suo trionfo in occasione del XX anniversario dall’ascesa al trono (nel 304): \u00abL’ardua impresa di difendere da tiranni e barbari il travagliato impero era stata ormai portata al termine da una serie di contadini illirici. Entrato nel suo 20\u00b0 anno di regno, Diocleziano celebr\u00f2 quella data memorabile, e il successo delle sue armi, con tutta la pompa di un trionfo romano. […] L’Africa e la Brittania, il Reno, il Danubio e il Nilo fornirono i loro rispettivi trofei, ma l’ornamento pi\u00f9 splendido fu di natura pi\u00f9 singolare: una vittoria persiana seguita da un’importante conquista. Davanti al carro imperiale sfilarono le rappresentazioni di fiumi, montagne e province. Le immagini delle mogli, delle sorelle e dei figli del Gran Re, prigionieri, costituivano uno spettacolo nuovo e gratificante per la vanit\u00e0 del popolo. Agli occhi dei posteri questo trionfo \u00e8 degno di nota per una ragione meno gloriosa: fu l’ultimo a cui Roma pot\u00e9 assistere. Non pass\u00f2 molto tempo, e gli Imperatori cessarono di vincere e Roma cess\u00f2 di essere la capitale dell’Impero.\u00bb ( Edward Gibbon, Declino e caduta dell’Impero romano, pp. 148-149 ) La sconfitta dei Sasanidi ad opera di Diocleziano e Galerio (pace del 298) aveva garantito all’Impero romano alcuni decenni di relativa pace, ed il riconoscimento del Regno d’Armenia come “stato cliente”. Ma i Persiani, secondo Libanio, pur dimostrandosi favorevoli alla pace agli occhi dei Romani, si prepararono in silenzio e con grande energia alla guerra nel corso dei quarant’anni successivi: [6] \u00ab[…] I Persiani acconsentirono ad una pace in apparenza, ma diedero disposizioni ai loro uomini di prepararsi alla guerra. […] Essi, infatti, stipularono un trattato di pace per prepararsi alla guerra, e continuarono ad assolvere agli obblighi imposti dal trattato, attraverso ambasciate, regali, contemporaneamente armandosi ed addestrandosi per i loro scopi. Equipaggiarono, quindi, le loro truppe, e portarono il loro addestramento alla perfezione sotto ogni punto di vista, dai reparti di cavalleria, a quelli di fanteria, fino agli arcieri e frombolieri. […] Avendo poi saputo che ai tempi di Dario e Serse avevano disposto preparativi per dieci anni prima di muovere contro i Greci, Sapore II disprezz\u00f2 ci\u00f2 e prefer\u00ec prolungare il periodo (di preparazione alle armi) a quarant’anni. Durante questo periodo vennero infatti ammassate grandi quantit\u00e0 di denaro, uomini e pile di armi. Vennero anche raccolti elefanti, non tanto per farne mostra, ma per un futuro utilizzo all’occorrenza. […] La preparazione del re sasanide fu completa, sia riguardo alle risorse interne, sia verso quelle esterne. […] Infatti furono raccolti, dardi, scimitarre, lance, spade ed ogni genere di arma da guerra […]. [Sapore] fece in modo anche che la sua cavalleria risultasse invulnerabile. […] Il risultato fu che ogni uomo risultava coperto da una maglia di metallo, dalla testa fino alla punta dei piedi, mentre i cavalli dalla criniera alla punta degli zoccoli, lasciando liberi solo dei piccoli spazi per gli occhi e per respirare. Erano perci\u00f2 chiamati, “uomini di bronzo”, nome pi\u00f9 appropriato di quelli descritti da Erodoto. Questi cavalieri dovevano essere in grado di comandare i cavalli, non con le briglie, ma con la sola voce; possedevano una lancia che doveva essere tenuta con due mani, e l’unica considerazione che potevano fare era quella che dovevano gettarsi sul nemico senza pensare alle conseguenze della loro azione, affidandosi alla protezione del loro corpo grazie alle maglie di ferro.\u00bb ( Libanio, Preghiere , Sei, 63-70. ) Sasanidi [ modifica | Modifica wikitesto ” Ricostruzione di un cavaliere catafratto sasanide. Non conosciamo con precisione quante e quali furono le armate messe in campo da parte dei Sasanidi. Cassio Dione Cocceiano ci aveva raccontato un secolo prima che, si trattava di grosse armate, pronta a terrorizzare non solo la provincia romana di Mesopotamia, ma anche quella di Siria, ad ovest dell’Eufrate. [7] Ci\u00f2 potrebbe essere stato vero anche per le campagne del decennio successivo. Ci\u00f2 che conosciamo di questo esercito \u00e8 che non era permanente come quello romano, con soldati di professione pagati regolarmente per il loro mestiere. Vi era solo un’eventuale divisione del bottino finale. [8] Ci troviamo piuttosto di fronte ad un sistema simile a quello feudale, dove per ogni campagna era necessario assemblare un esercito di volta in volta, composto da nobili a capo dei loro “clan”, sottoposti poi sotto il comando di un principe della casa reale. Non c’erano perci\u00f2 ufficiali esperti d’armi che prestassero servizio in modo continuo e neppure un sistema di reclutamento durevole, poich\u00e9 non vi erano unit\u00e0 militari permanenti, sebbene molti fossero i nobili a disposizione dell’esercito sasanide. Per questi motivi, spesso ingaggiavano armate mercenarie. [8] Usavano soprattutto l’arco ed il cavallo in guerra, diversamente dai Romani che prediligevano la fanteria, tanto che i Sasanidi si dice crescessero fin dall’infanzia, cavalcando e tirando con le frecce, vivendo costantemente per la guerra e la caccia. [9] Vi \u00e8 da aggiungere per\u00f2 che, a differenza dei Parti arsacidi, cercarono di mantenere sotto le armi per pi\u00f9 anni i loro contingenti, nel corso di importanti campagne militari, velocizzando il reclutamento delle loro armate, oltre a meglio assimilare le tecniche di assedio dei loro avversari romani, mai veramente apprese dai loro predecessori. [dieci] ROMANI [ modifica | Modifica wikitesto ” Tipica formazione a testuggine delle legioni romane, che si scontrarono nei deserti orientali con i Sasanidi. Sappiamo invece che per i Romani le forze messe in capo erano rappresentate da legioni e truppe ausiliarie disposte lungo il Limes orientale. Alla morte di Costantino I su 63 legioni dislocate lungo le frontiere imperiali, la sola parte orientale, governata dall’ Augusto Costanzo II e dal Cesare Annibaliano, disponeva certamente di 24 legioni, 2 vexillazione legionarie (della V Macedonia e xiii Gemello ),, [11] oltre probabilmente ad altre 4 legioni di nuovissima costituzione (I Flavia Constance , Ii Flavia Constance , Ii Flavia Power Iii Sicurezza della Flavia ) per un totale di 28 legioni su 67 (pari al 42% dell’intera forza legionaria schierata lungo le frontiere imperiali). Ci\u00f2 darebbe luogo ad una forza complessiva e distribuita lungo l’intero fronte orientale (secondo i conteggi di Agazia), pari a 270.000 armati, che corrisponderebbero al 40\/42% dei 645.000 armati totali ipotizzati dallo storico antico, [dodicesimo] di cui la met\u00e0 era costituita da legionari, la restante da ausiliari. [13] La stima di Agazia-Jones \u00e8 stata tuttavia messa in dubbio da studi pi\u00f9 recenti, che sostengono che la cifra di Agazia, ammettendo che sia valida, potrebbe rappresentare la forza ufficiale, ma non quella reale, dell’esercito dell’epoca di Costantino: nella realt\u00e0 dei fatti, le unit\u00e0 del Tardo-Impero erano costituite da meno soldati di quanti ne contenessero ufficialmente, forse addirittura i due terzi in meno della cifra ufficiale. [14] Sulla base di questa considerazione, i 645.000 soldati sulla carta secondo Agazia, potrebbero essere stati non pi\u00f9 di 400.000 ca. in realt\u00e0. Quest’ultima cifra ben si accorda con le altre cifre totali fornite dalle fonti antiche, come la stima dell’autore del VI secolo Giovanni Lido, di 389.704 effettivi [15] (escluse flotte) per l’esercito di Diocleziano. La cifra fornita da Lido \u00e8 ritenuta dagli studiosi pi\u00f9 credibile di quella di Agazia a causa della sua precisione (non \u00e8 una cifra “tonda”, implicando che forse fu trovata in un documento ufficiale) e per il fatto che \u00e8 ascritta a un periodo di tempo specifico. [16] Una pace relativa (312\/313 – 336) [ modifica | Modifica wikitesto ” 312 Massimino Daia era stato costretto a condurre una campagna militare in Armenia, contro un popolo che in passato si era dimostrato alleato dei Romani, ma che ora abbracciava la religione cristiana, nemica dell’imperatore poich\u00e9 ” estremamente rispettosa della piet\u00e0 verso Dio “. Secondo Giovanni Malalas (che confonde Massimino Daia con Massenzio, figlio di Massimiano), Massimino condusse in modo vittorioso le operazioni militari, sia contro gli Armeni, sia contro i Persiani di Sapore II, che ai primi si erano alleati e avevano invaso l’Osroene distruggendo un’importante citt\u00e0 di questa regione. In seguito a questi successi sembra che abbia distribuito i prigionieri nelle province di Armenia I e Armenia II, ed abbia ottenuto il titolo vittorioso di Pesca (312\/313), insieme agli altri agosto , Costantino I e Licinio (questi ultimi non avendovi per\u00f2 partecipato direttamente). [Primo] Monetazione del 312-313 Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione solido Imp 100 G gal Maximinvs P (a destra) F (Eli) AVG, Hungod Laureate Di Massimino Daa Verso Destra; HERCVLI VICTORI, Ercole con testa laureata, in piedi di fronte, la testa verso destra, tiene una mazza ed una pelle di leone sopra il suo braccio; B \/ SMHT in esergo. 313 (moneta che sembra celebrare qualche vittoria, forse quella su Armeni e Persiani sasanidi); 21\u00a0mm, 5.47 gr (zecca di Heracela Sintica); Ric Vi 77. Le frontiere orientali al tempo di Costantino, con i territori acquisiti nel corso del trentennio di campagne militari (dal 306 al 337). 326-327 [22] In un periodo successivo alla riunificazione dell’Impero romano ed alla definitiva sconfitta di Licinio (nel 324), Costantino sembra abbia attraversato l’Eufrate almeno due volte per recarsi nel regno d’Armenia e difenderne gli abitanti cristiani. [23] Giorgio Cedreno racconta che i Cristiani d’Armenia erano stati, infatti, perseguitati dal re sasanide ed uccisi in numero di 18.000. Aggiunge anche che lo scoppio delle ostilit\u00e0 tra Romani e Sasanidi fu a causa di un certo Metrodoro, il quale, tornato dall’India con i doni del sovrano indiano per l’imperatore romano, li sottrasse, tenendoli per s\u00e9 e ne attribu\u00ec la colpa della loro mancata consegna ai Persiani che li avrebbero confiscati. [22] [24] Nel corso della prima campagna, sembra che le armate romane siano state sconfitte da quelle persiane, tanto che Costantino fu costretto a far ritorno a Costantinopoli (nel 326). Michele siriaco aggiunge che i Persiani riuscirono, probabilmente in questa circostanza, a sfondare il Limes orientale ed a dirigersi fin sotto le mura di Nisibis, che poco dopo assediarono. Forse l’anno seguente (nel 327?), nel corso di una seconda campagne militare, Costantino riusc\u00ec a battere le armate persiane, mettendole in fuga ed imponendo al sovrano sasanide un trattato di pace. Ancora Michele siriaco aggiunge che, nel corso della ritirata, Sapore port\u00f2 con s\u00e9 prigionieri romani fatti in Mesopotamia. Intanto Costantino creava la nuova provincia della Eufratensis , che venne separata dalla Siria e dall’Osroene ed elev\u00f2 la citt\u00e0 di Hierapolis Bambyce UN metropoli . [23] Sempre in questo periodo (324\/325 circa), si racconta che uno dei fratelli di Sapore II, Ormisda, che era stato imprigionato fin dalla morte del padre Ormisda II nelle patrie gelere, riusc\u00ec fuggire ed a chiedere asilo a Costantino I. [25] 334-335 Sotto il re cristiano Tiridate III di Armenia, la maggior parte del suo regno si era convertita al cristianesimo (dal 301). Ma nel 334 il re armeno fu fatto prigioniero da Sapore II e condotto in Persia, costringendo gli Armeni ad invocare l’aiuto di Costantino I. [26] Quest’ultimo scrisse al “re dei re” Sapore, [27] il quale al termine di una lunga trattativa, decise di annettere l’Armenia e mise sotto minaccia la vicina provincia romana di Mesopotamia. [28] 336 Costantino fu cos\u00ec costretto a prepararsi per la grande guerra contro la Persia, a partire dalla fine del 336, [29] Giovanni Lido non nasconde che il desiderio di Costantino era anche quello di eguagliare imperatori come Traiano e Settimio Severo nella conquista della Persia. [30] Il grande sovrano cristiano affid\u00f2, allora, il settore orientale al figlio Costanzo II [trentunesima] ed al nipote Annibaliano. Si racconta che gi\u00e0 nel corso di quest’anno, il figlio del re sasanide, Narsete, riusc\u00ec ad avanzare fino ad Amida ed a occupare la citt\u00e0 romana, ma poco dopo fu ucciso in battaglia dalle truppe romane accorrenti, non molto lontano da questa localit\u00e0 (a Narasara ). [32] Amida, poco dopo, torn\u00f2 in mano romana e Costanzo dispose la costruzione di una nuova ed imponente cerchia di mura e torri, dove disporre anche di un grande arsenale di artiglieria, rendendo cos\u00ec la citt\u00e0 pressoch\u00e9 inespugnabile. [33] Monetazione del 335-336 Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione solido CONSTANTI-NVS MAX AVG, testa con diadema, busto con drappeggio e corazza verso destra; VICTORIA CO-NSTANTINI AVG, la Vittoria avanza verso sinistra, tiene un trofeo nella destra ed una fronda di palma nella sinistra, appoggiata al braccio; (Cristogramma)-LXXII\/\/SMAN in esergo. 335\/336 (potrebbe riguardare qualche scontro tra Romani e Sasanidi in Armenia); 4.42 g, 12h (zecca di Antiochia); Ric VII 100; Alf\u00f6ld 571; Depeyrot 49\/1; Cohen 605. inizi del 337 Costantino mor\u00ec il 22 maggio 337 non molto lontano da Nicomedia (in localit\u00e0 Oach ), mentre preparava la campagna militare contro i Sasanidi. [29] Egli non nomin\u00f2 un unico suo successore, ma divise il potere tra i suoi tre figli cesari Costante I, Costantino II e Costanzo II e i due nipoti Dalmazio e Annibaliano. [34] E cos\u00ec poco prima della morte di Costantino I, i due eserciti, da una parte quello romano comandato dal figlio di Costantino, Costanzo II (con “quartier generale” ad Antiochia di Siria), e dal nipote Annibaliano (inviato a Cesarea in Cappadocia e nominato ” re degli Armeni e delle trib\u00f9 del Ponto ” [35] ), dall’altro quello persiano, condotto dallo stesso Sapore II, ruppero la tregua e tornarono a scontrarsi. [28] [36] Costanzo, che era impegnato in Mesopotamia settentrionale a supervisionare la costruzione delle fortificazioni frontaliere, [37] si affrett\u00f2 a tornare a Costantinopoli, dove organizz\u00f2 e presenzi\u00f2 alle cerimonie funebri del padre: con questo gesto rafforz\u00f2 i suoi diritti come successore e ottenne il sostegno dell’esercito, componente fondamentale della politica di Costantino. [38] Iniziava cos\u00ec un periodo di “guerra di posizione” che dur\u00f2 a fasi alterne per quasi trent’anni, in cui Sapore cerc\u00f2 di conquistare le fortezze frontaliere della Mesopotamia romana: Singara, Nisibi e Amida. E sebbene Sapore fosse riuscito in alcune circostanze a sconfiggere l’esercito romano di Costanzo II, non riusc\u00ec a garantire una occupazione permanente di queste fortezze, spesso rioccupate dai Romani. Prima “guerra di posizione” tra Sapore II e Costanzo II (337-351) [ modifica | Modifica wikitesto ” Scultura in cipresso, considerata come possibile raffigurazione di un episodio delle guerre romano-sasanidi tra il 338 e il 350: la fanteria romana in elmo, mano di Hamata e scudo, libera una citt\u00e0 assediata dai cavalieri catafratti persiani, armati di lorica squamata lunga. [39] Costanzo rimase ad Antiochia in modo quasi continuativo dal 337 al 350, [40] e l’esito degli scontri non ci \u00e8 noto nei dettagli, anche se si suppone sia avvenuto soprattutto in Mesopotamia. [28] Sappiamo che Costanzo adott\u00f2 una strategia differente rispetto a quelle adottate dai suoi predecessori: invece di scegliere l’opzione della massiccia campagna militare destinata a colpire il cuore dello stato nemico (come prevedeva di fare il padre Costantino, e come avrebbe in seguito fatto il nipote Giuliano), prefer\u00ec affidarsi ad una difesa in profondit\u00e0, facendo perno su tutta una serie di fortezze (frontaliere ed all’interno) al fine di contenere e sfiancare gli attacchi sasanidi. Si tratt\u00f2, quindi, di una guerra di posizione difensiva, in cui furono evitate per quanto possibile le manovre in campo aperto con l’esercito al completo. Questa scelta, sebbene molto efficace e poco dispendiosa in termini di mobilitazione di truppe, non port\u00f2 certo a soddisfare l’aspettativa di vittorie decisive che esisteva nel mondo romano. [41] 337 Sembra che nel corso dell’anno (probabilmente poco dopo la morte di Costantino, avvenuta il 22 maggio), gli Armeni si siano rivoltati al dominio dei Sasanidi, cacciandoli dai loro territori e compiendo anche raid contro gli stessi, oltre i confini del loro regno. In un momento di cos\u00ec grande crisi, Costanzo II non fu per\u00f2 in grado di dare loro il suo aiuto militare, poich\u00e9 si trovava in Pannonia per spartirsi l’Impero con i fratelli Costantino II e Costante I, ora che Annibaliano (il quarto Cesare ) era caduto vittima di un complotto. Di fatto il Limes orientale romano risultava privo di un comandante in capo. [42] Ci\u00f2 permise a Sapore II di approfittare di questa situazione di incertezza politica dell’Impero romano, attaccandone le province orientali. Il sovrano sasanide inizi\u00f2 la sua campagna, assediando la citt\u00e0 di Nisibis , per poi procedere a devastare l’intera Mesopotamia romana. Si racconta che l’armata regia era immensa, composta da reparti di fanteria e cavalleria. [43] [44] L’assedio di Nisibi dur\u00f2 due mesi (o settanta giorni), bloccando di fatto l’iniziativa sasanide sotto le mura cittadine. [44] La difesa della citt\u00e0 romana era stata affidata al vescovo Giacobbe di Nisibi, [45] il quale riusc\u00ec nell’impresa di respingere ogni assalto nemico, fino a quando l’esercito sasanide, ormai esausto, prefer\u00ec abbandonare l’assedio. [quarantasei] Sul finire dell’anno (novembre), [47] Costanzo II raggiunse Antiochia di Siria, facendone il suo quartier generale. [48] 338 Tra gli episodi principali della guerra vi furono una qualche vittoria ottenuta dai suoi generali, che gli permisero di fregiarsi dal 338 del titolo di Pesca . [49] Monetazione annuale Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione Dinar Golden Moneta di Sapore II, sovrano dei Sasanidi (309-379) contemporaneo di Costanzo: busto con corona verso destra, la scritta “Sri” a destra; un altare con fuoco e due addetti ai lati; 340-345 7,09 GR (Sasanide Zecca); G\u00f6bl -; Paruck -; MacW -. 341 Dopo la morte di Tiridate III (nel 330), leale alleato dei Romani per tutto il suo lungo regno, i suoi successori si erano fatti influenzare dal partito filo-persiano e il paese era entrato nella sfera di influenza dei Sasanidi. Costanzo riusc\u00ec a guadagnarsi la lealt\u00e0 del sovrano Arsace II ( Arshak ) e dell’aristocrazia armena per via diplomatica gi\u00e0 nel 341, anche grazie ai doni prodigali concessi alla classe dirigente del paese, che torn\u00f2 sotto l’influenza romana per tutti gli anni 340. [37] [50] 343 Da quest’anno, grazie sempre ai suoi generali ottenne il titolo vittorioso di Adiabenicus maximus . [51] Monetazione annuale Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione solido FL IVL CONSTANTIVS PERP AVG, testa con diadema di perle e busto con corazza. VICTORIA AVGUSTORVM, la Victoria seduta verso destra su una corazza, su cui \u00e8 scritto VOT\/XV\/MVLT\/XX su quattro linee su uno scudo che tiene in mano, aiutata da un picco genio; SMAN\u0394 in esergo. Con questa moneta voengono celebrati i quindici anni di regno. 340-345 4,51 gr Ric VIII 25; Depeyrot 5\/3. 346 Quest’anno fu assediata nuovamente la citt\u00e0 di Nisibis, ad opera delle armate sasanidi di Sapore, dopo il precedente del 337. 348 L’unico scontro militare di larga scala, la battaglia di Singara (che alcuni sostengono sia avvenuta nel 344), in cui la vittoria di Costanzo fu inferiore a causa dalla indisciplina delle sue truppe. [52] 350 Quando si ebbe la ribellione di Magnenzio in occidente, con la conseguente morte di Costante I, fratello di Costanzo, quest’ultimo era ad Antiochia, ma le sue forze erano impegnate a difendere Nisibi da un nuovo assedio sasanide. Malgrado la minaccia posta da Magnenzio, Costanzo diede la priorit\u00e0 alla frontiera orientale e attese che Sapore si ritirasse, dopo quattro mesi, prima di tornare in Occidente a confrontarsi con l’usurpatore. Ad ogni modo, il prospettato attacco sasanide per il 351 non avvenne, in quanto Sapore fu occupato a sedare la rivolta delle genti dell’Afghanistan. [53] 351 Nell’ottica di una politica dinastica va considerata anche l’elezione a Cesare d’Oriente, il 15 marzo a Sirmio, di un altro esponente della dinastia costantiniana, il cugino e cognato di Costanzo, Gallo. Prevedendo di essere impegnato in Occidente contro Magnenzio, Costanzo volle lasciare una presenza forte in Oriente, e si rivolse quindi all’unico parente adulto rimastogli per affermare l’interesse per la situazione della frontiera con i Sasanidi; volendo rimarcare i legami famigliari e dinastici con Gallo, il Cesare ricevette il nome di Costanzo. [54] Secondo periodo di relativa pace tra i due Imperi (351-358) [ modifica | Modifica wikitesto ” Le operazioni militari contro i Romani si dovettero interrompere quando i Sasanidi nel 351 furono attaccati a oriente (nell’attuale Afghanistan [53] ) da alcune trib\u00f9 nomadi: dopo una lunga guerra (353-358), Sapore riusc\u00ec a soggiogare le trib\u00f9, ottenendo degli alleati per la sua successiva campagna contro i Romani. 354 Il re di Persia Sapore II, coinvolto in guerre con i suoi vicini, stava respingendo dalle sue frontiere molte trib\u00f9 selvagge che, con politica incoerente, a volte facevano incursioni ostili in territorio persiano e altre volte accettavano di servire come mercenari nell’esercito persiano nelle guerre contro i Romani. [55] Sapore ordin\u00f2 quindi a Noordate di invadere la Mesopotamia nel caso gli si presentasse l’occasione: ma poich\u00e9 tutti i distretti della Mesopotamia, provincia esposta a incursioni frequenti, erano protetti da il limite , Noordate decise di invadere le parti pi\u00f9 remote dell’Osroene, tentando un’incursione lampo senza precedenti. [55] Noordate, attraversando il fiume Abora, intendeva invadere il distretto di Batne, in occasione di una festa locale cittadina che aveva luogo agli inizi di settembre in cui venivano commercializzati beni provenienti dalla Cina e dall’India, e altri beni esotici che erano regolarmente portati in grande abbondanza per terra e per mare. [55] Ma, ingannato da un’informazione che gli era stata fornita dai suoi stessi soldati che, temendo la punizione per un crimine che essi avevano commesso, finirono poi per disertare presso i Romani, si ritir\u00f2 senza aver combinato nulla, e rimase in inazione per tutto l’anno. [55] 356 In Oriente, i Persiani ora preferivano sferrare incursioni a fine di saccheggio, piuttosto che a scontrarsi in campo aperto con le truppe romane: e cos\u00ec talvolta tornavano nelle proprie terre con un grande bottino, approfittando dell’inaspettatezza delle loro incursioni; altre volte, sopraffatti dalla superiorit\u00e0 numerica delle truppe romane, tornavano in territorio persiano con perdite rilevanti; altre volte ancora non trovavano nulla da depredare i quanto gli abitanti dei distretti invasi, fuggendo, avevano portato con s\u00e9 tutto il trasportabile. [56] Musoniano, prefetto del pretorio, venne a conoscenza per mezzo di alcuni emissari dei piani dei Persiani, e inform\u00f2 di questo Cassiano, duca di Mesopotamia. [56] Le autorit\u00e0 romane, per mezzo di spie, scoprirono pertanto che Sapore era impegnato sulle frontiere pi\u00f9 remote del suo regno per respingere le incursioni delle trib\u00f9 confinanti; essi, dunque, inviarono soldati presso il generale Tamsapore, chiedendogli di scrivere a Sapore per informarlo che l’Imperatore romano, impegnato su altri fronti, era disposto a negoziare una tregua con la Persia, e del resto una pace con i Romani sarebbe stata vantaggiosa anche allo stesso re persiano, consentendogli di concentrare tutte le sue forze contro le trib\u00f9 ribelli; Tamsapore accett\u00f2 e invi\u00f2 una lettera a Sapore, ma quest’ultimo le ricevette molto tempo dopo in quanto la Mesopotamia era molto distante dai territori dei Chioniti e degli Euseni, dove il re persiano aveva collocato i propri quartieri invernali. [56] 358 Sotto il consolato di Daziano e Cereale, il re dei Persiani, Sapore II, mentre si trovava ancora alle frontiere di quelle nazioni che circondavano i suoi domini, dopo aver stretto un trattato di alleanza con i Chioniti e i Gelani, trib\u00f9 molto bellicose, era sul punto di tornare a Ctesifonte, quando ricevette le lettere di Tamsapore che gli annunciavano che l’Imperatore romano Costanzo II implorava la pace. [57] Sapore II, sospettando che Costanzo II non avrebbe mai agito in tal modo se l’Impero non si fosse indebolito, offr\u00ec in cambio della pace condizioni spropositate, ovvero la cessione ai Persiani di Mesopotamia e Armenia, che la Persia rivendicava essendo territori appartenuti in passato alla dinastia achemenide. [57] Le condizioni di pace spropositate dei Persiani furono respinte e l’ambasceria venne congedata senza aver realizzato nessuno dei suoi obbiettivi; alcuni giorni dopo, vennero inviati presso i Persiani altri ambasciatori, tra cui il Conte Prospero, il tribuno e segretario Spettato, e, per suggerimento di Musoniano, il filosofo Eustazio; il loro obbiettivo era portare a Sapore doni e una lettera dell’Imperatore, per convincerlo a sospendere i suoi preparativi per l’imminente campagna contro l’Impero romano, e accettare la pace; i Romani, garantendosi la pace con la Persia, intendevano cos\u00ec garantire una difesa pi\u00f9 efficace delle province settentrionali dell’Impero. [57] Seconda “guerra di posizione” tra Sapore II e Costanzo II (359-361) [ modifica | Modifica wikitesto ” Le mura imponenti di Amida, fortezza della legio V Parthica, fatte costruire da Costanzo II negli anni 336-337, prima del lungo assedio del 359. 359 Quest’anno Costanzo ricevette la notizia che in Oriente Sapore II aveva ripreso le ostilit\u00e0, in una campagna che port\u00f2 alla conquista sasanide della fortezza frontaliera di Amida in ottobre (dopo settantatr\u00e9 giorni di assedio); l’imperatore, per\u00f2, pot\u00e9 lasciare l’area danubiana solo dopo la caduta della citt\u00e0, in quanto fu impegnato contro i Limiganti. [58] Ecco come ci narra alcune fasi salienti dell’assedio di Amida tra Sasanidi e Romani Ammiano Marcellino: \u00abDopo aver concesso due giorni di riposto, numerosi soldati furono inviati a devastare i ricchi campi coltivati [intorno alla citt\u00e0 di Amida] […], poi la citt\u00e0 fu cinta d’assedio con cinque differenti reparti\/armate. All’alba del terzo giorno, splendenti reparti di cavalleria riempirono tutto lo spazio che la vista umana poteva abbracciare ed avanzarono lentamente le schiere, occupando le postazioni prestabilite. I Persiani assediavano l’intera cerchia delle mura. La parte orientale, nella quale era morto il giovane principe [figlio di Grumbate], fu affidata ai Chioniti; i Gelani furono assegnati al lato meridionale; gli Albani occupavano il lato settentrionale; i Segestani, i combattenti pi\u00f9 valorosi, furono posti di fronte alla porta occidentale. Con questi ultimi avanzavano reparti di elefanti da guerra, con corpi rugosi e mole gigantesca, carichi di uomini armati, spettacolo pi\u00f9 di tutti spaventoso. […] Dal sorgere del sole fino al tramonto, le schiere rimasero immobili, come piantate per terra, senza muovere un passo o senza che si sentisse il rumore del nitrito dei cavalli. Ritiratisi poi nella stessa formazione in cui erano avanzati, si sfamarono con del cibo e riposo. E verso la fine della notte, guidati dal suono delle trombe, cinsero d’assedio di nuovo l’intera citt\u00e0, convinti che sarebbe caduta a breve. Appena Grumbate scagli\u00f2 una lancia insanguinata, secondo l’uso del suo popolo e anche quello dei feziali romani, l’esercito con grande fracasso si avvent\u00f2 contro le mura. La battaglia divamp\u00f2 immediatamente per il rapido avanzare degli squadroni di cavalleria, che si gettarono nella battaglia con tutto l’ardore necessario, e dall’altra parte per la determinata resistenza dei Romani. Quindi molti Sasanidi ebbero la testa fracassata e furono schiacciati da grossi massi scagliati dagli scorpioni. Altri furono trapassati da frecce, altri da giavellotti, ingombrando il terreno con i loro corpi; altri feriti tornarono indietro in fuga, verso i loro commilitoni. Non erano minori in citt\u00e0 le perdite, poich\u00e9 una densa nube di frecce che in gran numero oscuravano il cielo, e le macchine da guerra, di cui i Persiani si erano impadroniti durante l’assedio di Singara, provocavano numerose ferite.\u00bb ( Plinio l’anziano, Storie , Xix, 2.2-8 ) Dopo il quinto giorno, l’assedio si fece sempre pi\u00f9 pressante: \u00abI Persiani, intanto senza tregua circondano la citt\u00e0 di vinee e graticci, iniziando ad innalzare terrapieni; fabbricano altissime torri con la parte esterna coperta dal ferro, sulla sommit\u00e0 delle quali fu posta una balista per respingere i difensori dai bastioni. E non smettevano mai i combattimenti tra frombolieri ed arcieri.\u00bb ( Plinio l’anziano, Storie , XIX, 5.1. ) Ursicino, che riusc\u00ec a fuggire al nemico, venne considerato responsabile della caduta della fortezza e destituito. [59] 360 Nel 360 Sapore prese le fortezze orientali di Singara e Bezabde (quest’ultima assediata e conquistata malgrado la strenua difesa di tre legioni romane \u2014 II Parthica , Ii Armeniaca a ii Flavia Power [60] \u2014 e punita con la morte dei suoi abitanti), mentre l’assalto alla fortezza di Energia fall\u00ec. Costanzo, obbligato a riprendere le ostilit\u00e0 con i Sasanidi, richiese al cesare Giuliano alcune sue truppe, anche allo scopo di assicurarsi che non potesse progettare l’usurpazione, ma le truppe galliche si ribellarono all’idea di essere mandate in oriente e proclamarono Augusto Giuliano, che aveva dato valide prove di capacit\u00e0 militari difendendo la Gallia da vari tentativi d’invasione: fu l’inizio di una nuova guerra civile. Costanzo decise che la guerra contro i Sasanidi aveva la precedenza sulla ribellione di Giuliano, e nella primavera del 360 inizi\u00f2 la propria campagna orientale, occupando Edessa e cercando di riprendere Bezabde; l’attacco per\u00f2 fall\u00ec e Costanzo decise di ritirarsi a svernare ad Antiochia di Siria. [sessantuno] 361 Ad Antiochia, Costanzo spos\u00f2 Eusebia, che nomin\u00f2 poi augusta, da cui avrebbe avuto l’agognata figlia, Flavia Massima Faustina Costanza, nata postuma. Mentre Costanzo svernava ad Antiochia, continu\u00f2 i preparativi non solo per la guerra contro Sapore II ma anche per la guerra civile contro Giuliano; il numero di squadroni di cavalleria venne incrementato, e con pari zelo vennero ordinate nuove leve nelle province rinforzando cos\u00ec le legioni; ogni ordine e professione fu gravato dall’onere di rifornire di equipaggiamento, di armi e di provviste di ogni sorta l’esercito romano. [62] E poich\u00e9 era temuta una nuova incursione del re persiano, che era stato costretto al ritiro nei propri territori a causa dell’arrivo dell’inverno, Costanzo II invi\u00f2 messaggeri con doni sfarzosi ai re e ai satrapi ad est del Tigri, esortandoli a rimanere fedeli ai Romani e ammonendoli di non tramare tradimenti o frodi. [63] Don\u00f2 doni di particolare sfarzo soprattutto al re di Armenia Arsace e al re d’Iberia Meribane, perch\u00e9 un loro eventuale passaggio dalla parte dei Persiani sarebbe stato di grande danno agli interessi romani. [sessantaquattro] Nel frattempo Costanzo era in forte dubbio se dare la priorit\u00e0 alla guerra civile contro Giuliano, o alla guerra contro i Persiani, che minacciavano di attraversare l’Eufrate; alla fine decise di marciare prima contro il nemico pi\u00f9 vicino, i Persiani; solo successivamente avrebbe pensato alla guerra contro Giuliano. [65] Dopo aver comunque preso alcune misure per tentare di rallentare l’avanzata di Giuliano, Costanzo fu informato da messaggi e lettere dei suoi generali, che le armate persiane erano accampate sulle rive del Tigri, ma era ancora incerto se avrebbero attaccato. [66] Costanzo reag\u00ec abbandonando i suoi quartieri invernali e recandosi sul fronte di guerra. Alla testa di un esercito, attravers\u00f2 l’Eufrate presso Capersana, su un ponte di imbarcazioni, e procedette poi a Edessa, dove sost\u00f2 per un certo periodo di tempo, venendo qui informato da esploratori e disertori dei movimenti nemici. [sessantasette] Durante la sosta a Edessa, Costanzo esitava se preparare i soldati per una battaglia o pianificare un secondo assedio di Bezazde, con il prudente accorgimento di non sguarnire di truppe la Mesopotamia mentre marciava a nord. [68] Fu tenuto in questo stato di indecisione dalle esitazioni del re persiano che attendeva il responso degli auspici se fosse opportuno invadere il territorio romano. Costanzo, infatti, non poteva allontanarsi da Edessa perch\u00e9, nel caso in cui Sapore avesse attraversato il fiume e non avesse trovato nessuno a opporsi, l’esercito persiano sarebbe penetrato agevolmente fino all’Eufrate; inoltre, poich\u00e9 Costanzo doveva comunque preservare i propri soldati per la guerra civile contro Giuliano, temeva di esporli ai pericoli di un assalto a una citt\u00e0 fortificata come Bezazde, avendo appreso per esperienza della resistenza delle sue fortificazioni e dell’energica difesa della sua guarnigione. [69] Ordin\u00f2 tuttavia ad Arbizione e ad Agilone, comandanti della cavalleria e della fanteria, di sorvegliare il Tigri per scoprire se Sapore II era intenzionato a invadere l’Impero, avvertendoli di ritirarsi rapidamente nel caso i Persiani si stessero apprestando ad attraversare il fiume. [70] Nel frattempo messaggeri fidati lo informarono della rapida avanzata di Giuliano, che si apprestava ormai a invadere la Tracia. [71] Subito dopo, fu informato che Sapore II aveva rinunciato a invadere l’Impero per quell’anno perch\u00e9 gli auspici gli avevano predetto che la campagna militare sarebbe andata male. Liberato dal timore di un attacco persiano, Costanzo richiam\u00f2 tutte le truppe, tranne quelle che erano di stanza fissa in Mesopotamia, e ritorn\u00f2 rapidamente nella citt\u00e0 di Ierapoli, decidendo di muovere incontro a Giuliano, che col suo esercito stava avanzando verso oriente. [72] Lo scontro fratricida tra gli ultimi due membri della dinastia costantiniana non avvenne, per\u00f2: partito da Tarso in autunno, il 3 novembre Costanzo mor\u00ec per una febbre mentre si trovava ancora in Asia, a Mopsucrenae. [settantatre] Monetazione delle campagne militari del periodo Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione solido FL IVL CONSTANTIVS PERP AVG, testa frontale con diadema di perle e busto con corazza, deitro una lancia ed uno scudo. GLORIA REPVBLICAE, Roma e Costantinopoli tengono uno scudo tra di loro con scritto VOT XXX MVLT XXXX; SMAN\u0394 in esergo. 361 Ric VIII, 165. Campagna di Giuliano e fine del conflitto (363-364) [ modifica | Modifica wikitesto ” Campagna sasanide di Giuliano del 363. Costanzo fu obbligato a lasciare la frontiera per affrontare l’usurpazione del cugino Giuliano, morendo lungo il viaggio. Il nuovo imperatore fu impegnato nella politica interna, ma nel 363 diede inizio ad una campagna militare contro i Sasanidi. 363 Il 5 marzo Giuliano dava inizio alla campagna contro i Sasanidi partendo con un esercito di 65.000 uomini da Antiochia, abbandonata nelle mani di Adrastea: [74] questa volta fu accompagnato fino al borgo di Litarba da una folla numerosa e dal Senato antiocheno che da lui cerc\u00f2 invano di ottenere condiscendenza. Nomin\u00f2 governatore della Siria un certo Alessandro di Eliopoli, uomo duro e brutale, perch\u00e9 quella \u00abgente avida e insolente\u00bb non meritava di meglio. Respinse con disprezzo una lettera del re persiano Sapore, che offriva un trattato di pace e, salutato Libanio, si diresse a Ierapoli, attravers\u00f2 l’Eufrate e raggiunse Carre, di triste memoria, dove offr\u00ec sacrifici al dio Sin, venerato in quei luoghi. Si dice che qui abbia segretamente nominato suo successore il cugino, \u00abil bello, grande e triste Procopio, dalla figura sempre curva, dallo sguardo sempre a terra, che nessuno ha mai visto ridere\u00bb. [75] Quella notte, come a rafforzare i tristi presentimenti sull’esito della guerra, a Roma bruciava il tempio di Apollo Palatino, forse bruciarono anche i Libri della Sibilla Cumana. [76] A Carre divise l’esercito: 30.000 uomini, al comando di Procopio e di Sebastiano, furono mandati a nord, in Armenia, per unirsi al re Arsace, ridiscendere per la Corduene, devastare la Media e, costeggiando il Tigri, ricongiungersi poi in Assiria con Giuliano che intanto, con i suoi 35.000 uomini, sarebbe disceso a sud lungo l’Eufrate, dove una grande flotta al comando di Lucilliano navigava a vista portando vettovaglie, armi, macchine d’assedio, barconi. Il 27 marzo, giorno della festa della Madre degli d\u00e8i, Giuliano era a Callinicum , sull’Eufrate: celebr\u00f2 il rito e ricevette l’omaggio dei saraceni, che gli offrirono l’appoggio della loro celebrata cavalleria. Attraversato il deserto siriano, Giuliano giunse a Circoscrivere , ultimo avamposto romano prima del regno sasanide, alla confluenza dell’Eufrate con il fiume Chabora. Una lettera di Salustio lo pregava invano di sospendere l’impresa: tutti gli auspici erano contrari. Un portico, crollato al passaggio delle truppe, aveva ucciso decine di soldati, un fulmine aveva incenerito un cavaliere, di dieci tori, condotti al sacrificio, nove erano morti prima di raggiungere l’altare di Marte. [77] Superato il fiume Chabora, iniziava l’invasione del regno sasanide: 1.500 guide precedevano l’avanguardia e si disponevano ai fianchi dell’esercito. Alla destra, Nevitta costeggiava la riva sinistra dell’Eufrate, al centro era la fanteria dei veterani di Gallia comandata da Giuliano, alla sinistra la cavalleria comandata da Arinteo e da Ormisda, il fratello di Sapore passato ai Romani, cui era promesso il regno; Vittore, il germanico Dagalaifo e Secondino di Osroene tenevano la retroguardia. Ctesifonte: le rovine del Palazzo Raggiunta Zaitha il 4 aprile, Giuliano rese omaggio al mausoleo dell’imperatore Gordiano, penetr\u00f2 a Dura Europos, citt\u00e0 abbandonata da anni, e ottenne facilmente la resa del fortino di Anatha, che fu distrutto; nella cittadina trovarono un vecchio soldato romano con la sua famiglia, l\u00ec rimasto dal tempo della spedizione di Massimiano. Bruciata Diacira, evacuata dagli abitanti, entr\u00f2 a Ozagardana e la distrusse. Dopo un giorno di riposo, i Romani avvistarono in lontananza l’esercito persiano che fu assalito e costretto alla fuga. Oltrepassata Macepracta, giunsero di fronte a Pirisabora, circondata da canali di irrigazione, e diedero inizio all’assedio che si concluse con la resa, il saccheggio e l’incendio della citt\u00e0. A ogni soldato furono distribuite 100 silique: di fronte alla scontentezza dell’esercito per una moneta che manteneva solo i due terzi del suo valore nominale, Giuliano promise le ricchezze del regno persiano. [78] Superati i campi allagati dai persiani in ritirata, incendiata Birtha, gli arieti ebbero ragione delle fortificazioni di Maiozamalcha: penetrati attraverso le brecce delle mura e per una galleria sotterranea, i soldati fecero strage degli abitanti. Il comandante fu tenuto in ostaggio e del bottino, Giuliano prese per s\u00e9 un ragazzo muto e \u00abdall’espressione graziosa ed elegante\u00bb. [79] Erano i primi giorni di giugno: Giuliano visit\u00f2 le rovine di Seleucia. Il Tigr\u00ec era a pochi chilometri; mentre la flotta, attraverso un canale di congiunzione con l’Eufrate, si immetteva sul Tigri, l’esercito super\u00f2 di slancio il grande fiume sulla cui riva sinistra lo attendevano le truppe di Surena, decisi a sfruttare la superiore posizione strategica: ma furono sconfitte, volte in fuga, e costrette a rifugiarsi tra le mura della capitale Ctesifonte. Di fronte agli imponenti bastioni della citt\u00e0, si tenne il consiglio di guerra e si decise di rinunciare all’assedio: l’esercito di Sapore avrebbe potuto sorprendere i Romani impegnati nell’assedio, che avrebbero rischiato di essere presi tra due fuochi. Si avverava cos\u00ec un altro antico oracolo: \u00abnessun principe Romano pu\u00f2 oltrepassare Ctesifonte\u00bb. [80] Sarebbe stato necessario che le forze di Procopio fossero arrivate a congiungersi con quelle di Giuliano, ma di Procopio non vi erano notizie. Giuliano, deciso a raggiungerlo e, se possibile, a sorprendere e affrontare Sapore in una decisiva battaglia campale, si volge a nord, dopo aver fatto incendiare gran parte della flotta con le armi e i viveri, perch\u00e9 le navi hanno difficolt\u00e0 a risalire il fiume, e aver incorporati i suoi 20.000 soldati per utilizzarli nei combattimenti a terra. La marcia era resa tormentosa dal caldo, dalla guerriglia, dalla sete e dalla fame, perch\u00e9 i Persiani bruciavano i raccolti nelle terre attraversate dai Romani. Monetazione della campagna militare Immagine Valore Dritto Rovescio Datazione Peso; diametro Catalogazione solido FL CL IVLIA-NVS P P AVG, testa con diadema di perle e busto con corazza e drappeggio verso destra. VIRTUS EXERCITUS ROMANORUM, Soldato in piedi verso destra, tiene un trofeo ed afferra per i capelli un prigioniero legato; ANTI in esergo. 363 4.47 gr Ric VIII 201; Depeyrot 15\/2. Il 16 giugno apparve finalmente all’orizzonte l’esercito di Sapore, che per\u00f2 si limit\u00f2 a seguire da lontano le truppe di Giuliano, rifiutando il combattimento aperto e ingaggiando solo brevi incursioni di cavallerie. Il 21 giugno l’esercito romano si ferm\u00f2 a Maranga per una sosta di tre giorni. Giuliano impiegava come al solito il tempo libero dalle occupazioni militari leggendo e scrivendo. La notte del 25 giugno gli sembra di scorgere nel buio della sua tenda una figura: \u00e8 il Genio pubblico , quello che gli era apparso nell’esaltante notte di Lutetia e lo aveva invitato a non lasciarsi sfuggire l’occasione di prendere il potere. Ora ha per\u00f2 il capo velato a lutto, lo guarda senza parlare, poi si volta e lentamente svanisce. [81] La mattina dopo, malgrado l’opinione contraria degli aruspici, fece levare le tende per riprendere la ritirata verso Samarra. Durante la marcia, presso il villaggio di Toummara, si accese un combattimento nella retroguardia: Giuliano accorse senza indossare l’armatura, si lanci\u00f2 nella mischia e un giavellotto lo colp\u00ec al fianco. Cerc\u00f2 subito di estrarlo ma cadde da cavallo e svenne. Portato nella sua tenda, si rianim\u00f2, credette di star meglio, volle le sue armi ma le forze non risposero alla volont\u00e0. Chiese il nome della localit\u00e0: \u00ab\u00e8 Frigia\u00bb, gli risposero. Giuliano comprese che tutto era perduto: un tempo aveva sognato un uomo biondo che gli aveva predetto la morte in un luogo con quel nome. [82] Il prefetto Salustio accorse al suo capezzale: lo inform\u00f2 della morte di Anatolio, uno dei suoi amici pi\u00f9 cari. Giuliano pianse per la prima volta e la commozione prese tutti gli astanti. Si riprese, Giuliano: \u00ab\u00c8 un’umiliazione per noi tutti piangere un principe la cui anima sar\u00e0 presto in cielo a confondersi con il fuoco delle stelle\u00bb. Quella notte fece il bilancio della sua vita: \u00abNon devo pentirmi n\u00e9 provare rimorso di nessuna azione, sia quando ero un uomo oscuro, che quando ebbi la cura dell’Impero. Gli d\u00e8i me lo concessero paternamente e io lo conservai immacolato […] per la felicit\u00e0 e la salvezza dei sudditi, equanime nella condotta, contrario alla licenza che corrompe le cose e i costumi\u00bb. Poi, com’\u00e8 degno d’un filosofo, convers\u00f2 con Prisco e con Massimo della natura dell’anima. Le sue guide spirituali gli ricordarono il suo destino, fissato dall’oracolo di Elio: \u00abQuando avrai sottomesso al tuo scettro la razza persiana, inseguendoli fino a Seleucia a colpi di spada, allora salirai all’Olimpo su un carro di fuoco attraverso le vertiginose orbite del cosmo. Liberato dalla dolorosa sofferenza delle tue membra mortali, raggiungerai la dimora senza tempo della luce eterea, che abbandonasti per entrare nel corpo di un mortale.\u00bb Sentendosi soffocare, Giuliano chiese dell’acqua: appena ebbe finito di bere, perse conoscenza. Aveva 32 anni e aveva regnato meno di venti mesi: con lui, moriva l’ultimo eroe greco. [83] Salustio rifiut\u00f2 la successione e allora la porpora fu concessa a Gioviano. Questi stipul\u00f2 con Sapore la pace, con la quale i Romani cedevano ai Persiani cinque province e le piazzeforti di Singara e di Nisibi. Fu ripresa la ritirata durante la quale incontrarono finalmente l’armata di Procopio: questi fu incaricato di portare fino alle porte di Tarso la salma che, secondo le volont\u00e0 di Giuliano, fu sepolta in un mausoleo a fianco di un piccolo tempio sulle rive del fiume Cnido. Di fronte, sorgeva la tomba di un altro imperatore, Massimino Daia. L’anno dopo, Gioviano pass\u00f2 per Tarso e fece incidere un’iscrizione sulla pietra sepolcrale: [84] \u00abDalle rive dell’impetuoso Tigri, Giuliano \u00e8 giunto a riposare qui, al tempo stesso buon re e guerriero coraggioso\u00bb ( Marcellino, xxv, 9, 10-12. ) Anni dopo, il sarcofago fu trasportato a Costantinopoli [85] e sarebbe tuttora conservato nel Museo Archeologico della citt\u00e0. [ottantasei] fine del 363-364 Al suo posto fu eletto imperatore Gioviano, col quale Sapore II firm\u00f2 un trattato di pace che garant\u00ec ai Sasanidi forti guadagni territoriali. Queste vittorie sono celebrate negli altorilievi vicino alla citt\u00e0 di Bishapur: [ottantasette] sotto gli zoccoli del cavallo di Sapore \u00e8 raffigurato il corpo di un romano, probabilmente Giuliano, mentre un altro romano supplice, Gioviano, chiede la pace. Conseguenze: oltre cinquant’anni di relativa pace (364-421) [ modifica | Modifica wikitesto ” La frontiera romano\u2013persiana dopo la spartizione dell’Armenia del 384, tra Teodosio I e Sapore III. Con la fine della guerra del 363, Gioviano aveva rinunciato all’Armenia ed il sovrano di Persia Sapore II era determinato a sfruttare la situazione. Il monarca sasanide cominci\u00f2, infatti, a portare l’aristocrazia armena dalla propria parte, detronizzando il loro re arsacide, Arshak II, fedele alleato di Roma; contemporaneamente invi\u00f2 una forza d’invasione contro il Regno di Iberia (odierna Georgia), e una seconda armata contro il figlio di Arsace III, Pap, che riusc\u00ec a scappare e a raggiungere l’Imperatore romano, Valente a Marcianopoli, dove stava conducendo una campagna contro i Goti (nel 367\/368). Valente mand\u00f2 il generale Arinteo a re-imporre Pap sul trono armeno gi\u00e0 l’estate seguente alla prima azione contro i Goti (nel 369?). Sapore reag\u00ec invadendo e devastando una seconda volta la regione. Sull’orlo di una nuova guerra, l’imperatore Valente risiedette presso Antiochia, divenuta suo quartier generale negli anni 369-370 [88] e 375 [89] -378. [90] Il contrattacco di Sapore in Armenia fu bloccato dai generali Traiano e Vadomario a Bagavan. Valente aveva violato il trattato del 363, difendendo con successo la propria posizione. Una tregua stipulata nell’anno della vittoria romana, garant\u00ec una pace provvisoria per cinque anni, mentre Sapore era impegnato contro un’invasione Kushan ad est. Nel frattempo sorsero problemi con Pap, temendo che quest’ultimo potesse passare dalla parte dei Persiani, Valente lo fece mettere a morte, a Tarso, dove si era rifugiato, dal generale Traiano (374). [91] Al suo posto l’imperatore pose un altro arsacide, Varazdat, che govern\u00f2 sotto la reggenza dello Sparapet (comandante dell’esercito armeno) Masel Mamikonean, fedele a Roma. Tutto ci\u00f2 non miglior\u00f2 la situazione con i Persiani, che ricominciarono a lamentarsi riguardo al trattato del 363. Nel 375, Valente si prepar\u00f2 per una spedizione, che per\u00f2 non fu mai iniziata a causa della grande rivolta in Isauria da parte di truppe stanziate in oriente. Come se non bastasse, nel 377 i Saraceni comandati dalla regina Mavia si ribellarono, devastando i territori dalla Palestina al Sinai. Anche se Valente riusc\u00ec a sedare entrambe le rivolte, gli fu impedita l’azione contro i Persiani. Pochi anni pi\u00f9 tardi, nel 384, il regno d’Armenia fu diviso in due regioni: quella occidentale fu posta, come protettorato, sotto l’Impero romano d’Oriente, mentre quella orientale venne affidata ai Persiani. La regione occidentale divenne provincia dell’Impero Romano con il nome di Armenia Minore, mentre la parte orientale rimase un regno indipendente, anche se solo formalmente, sotto il controllo persiano, fino al 428 quando i Sasanidi deposero il sovrano legittimo instaurando una loro dinastia. ^ UN B Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica , IX, 8, 2-4. Giovanni Malalas, Cronografia , 12, p.311, 2-14 E p.312-313, 10-25. IL Alg-1, 3956 (Africa proconsularis, Tenoukla): Dddmomominis nnnostris flavio Valerio constantino tedesco Sarmaticus persiano e Galeri Maximino Sarmaticus tedesco Galeri Valerio Invicto (?) Pio Felix 11 . ^ Eutropio Storia romana , IX, 24. ^ Grant, p. 287. ^ Mazzarino, p. 588. ^ Grant, p. 288. ^ Libanio, Preghiere , Sei, 63. ^ Dione, 79, 4.1 . ^ UN B Erodiano, Storia dell’impero dopo Marco Aurelio , Noi, 5.3. ^ Erodiano, Storia dell’impero dopo Marco Aurelio , Noi, 5.4. ^ Southern, pagg. 231-232. ^ Gonzalez, pp. 711-712 . ^ Grado ( Sul regno di Giustiniano , V, 13) scrive al tempo di Giustiniano I che, in tempi antichi (che Arnold Hugh Martin Jones ipotizza prima del 395, pi\u00f9 probabilmente al tempo di Diocleziano-Costantino I, L’impero romano successivo, 284\u2013602: un sondaggio sociale, economico e amministrativo , Baltimore 1964, vol.I, pp. 679-686), l’esercito romano poteva contare ben 645.000 armati. ^ E Bohec, pp. 34 45. ^ Elton, p. 89 . ^ Giovanni Lido, Circa mesi , Io, 47. ^ Erica . ^ UN B Horst, pagg. 302-306 . ^ UN B C D \u00c8 F G H io J K l Gonz\u00e1lez,\u00a0mappe dopo p. 816, fig. 15 . ^ UN B Luttwak, pagg. 231-232 . ^ Gonz\u00e1lez,\u00a0mappe dopo p. 816, fig. 14 . ^ UN B F. Millar, Il Vicino Oriente romano (31 a.C. , Cambridge Massachusetts & London 1993, p. 128. ^ UN B Giorgio Cedreno BREVE STORIA , pp. 516-517. ^ UN B Giorgio Cedreno BREVE STORIA , pp. 496-497; Giovanni Malalas, Cronografia , XIII, pp. 317 e 318; Michele siriaco, Cronaca , Vii, 3. ^ Plinio l’anziano, Storie , Xxv, 4.23. ^ Plinio l’anziano, Storie , Xvi, 10.16; Zosimo, Storia nuova , Ii, 27, 1-4; Zonara L’epitome delle storie , XIII, 5, 25-33; Giovanni di Antiochia, in Storici greci , Vol IV, anteriore. 178, p. 605 (Ed. Karl Wilhelm Ludwig M\u00fcller, in 5 Volumi, 1841-1870); South, A Cura di Ada Adler, II, p. 331. ^ Horst, pagg. 308-309 . ^ Eusebio di Cesarea, Vita di Costantino , IV, 8-13. ^ UN B C Horst, p. 310 . ^ UN B Eusebio di Cesarea, Vita di Costantino , IV, 56; Festa, Il riassunto dei risultati del popolo romano , 26; Girolamo, Cronaca , 337, p. 234, 8-10; Eutropio Storia romana , X, 8.2; Annales valesiani , 6, 35; Orosio; Storia dei pagani opposti , Vii, 28, 31; Passione Artemii , 8 (8.12-19); Teofane Confessore, Chronographia A.M. 5828 (testo latino) ; Zonara L’epitome delle storie , Xiii, 4, 25-28. ^ Giovanni Lido, Di funzionari , III, 34. ^ Flavio Claudio Giuliano, Orazione I, Panegirico di Costanzo II 13b. ^ Teofane Confessore, Chronographia A.M. 5815 (testo latino) ; Festa, Il riassunto dei risultati del popolo romano , 27. ^ Plinio l’anziano, Storie , Xviii, 9.1. ^ Chronicle Paschal P.532, 1-21. ^ Annales valesiani , VI, 35; Aurelio Vittore, Epitome di Caesars 41.20; Chronicle Paschal P.532, 1-21. ^ Libanio, Preghiere , LIX, 60-75; Aurelio Vittore, I Cesari , 41.16. ^ UN B Seppellire et al. , P. 12 . ^ Chronicle Paschal P.533, 5-17. ^ Maurizio Colombo, \u00abLa datazione dell'”Epitoma Rei Militaris” e la genesi dell’esercito tardoromano: la politica militare di Teodosio I, Veg. R. Mil. 1.20.2-5 E Teodosio II \u00bb, Societ\u00e0 antica , Vol. 42 (2012), pp. 269\u201370. ^ Seppellire et al. , P. 11 . ^ \u00c8 significativo il fatto che al 340 circa risalga l’ Itinerario Alexander , un’opera dedicata a Costanzo e celebrante la vittoria di Alessandro Magno contro i Persiani, ma in origine contenente anche la descrizione della campagna orientale di Traiano contro i Parti ( Seppellire et al. , P. 14 ). ^ Flavio Claudio Giuliano, Orazione I, Panegirico di Costanzo II , 18d-19a. ^ Teodoreto di Gray, Storia religiosa , I, 11.12. ^ UN B Girolamo, Cronaca , 338, p.234, 17-18. ^ Teodoreto di Gray, Storia ecclesiastica , Ii, 30, 2. ^ Girolamo, Cronaca , 338, p.234, 24-25; Teodoreto di Gray, Storia ecclesiastica , II, 30, 1-14. ^ Barnes 1980, p. 162 . ^ Socrate Scolastico, Storia ecclesiastica II, 7; Libanu, Preghiere 59,75 E 66; Teodoreto di Gray, Storia ecclesiastica , Ii, 30, 1. ^ CIL III, 12483 . ^ Arsace accett\u00f2 di pagare un tributo annuale all’Impero; in cambio Costanzo gli diede in moglie Olimpia (tra il 350 e il 360), figlia del prefetto Ablabio (messo a morte da Costanzo con una accusa falsa per essere stato un sostenitore del vescovo niceno di Alessandria d’Egitto Atanasio), precedentemente fidanzata di Costante I (William Smith, “Arsaces II”, Dizionario della biografia e della mitologia greca e romana , Volume 1, p. 363). ^ CIL III, 3705 \u00c8 CIL III, 7000 . ^ Seppellire et al. , P. 13 . ^ UN B Seppellire et al. , P. 14 . ^ Teofane Confessore, AM 5842 . ^ UN B C D AMMINO, XIV, 3 ^ UN B C Ammiano, 16, 9. ^ UN B C Ammiano, 17, 5. ^ Seppellire et al. , P. 32 . ^ Plinio l’anziano, Storie , Xx, 2.1. ^ Ammiano, xx 7. ^ Clinton, p. 121. ^ Plinio l’anziano, 21, 6.6. ^ Marcellino, 21, 6.7. ^ Marcellino, XXI, 6.8. ^ Ammiano Marcellino, 21, 7.1. ^ Plinio l’anziano, 21, 7,6. ^ Plinio l’anziano, 21, 7,7. ^ Plinio l’anziano, 21, 13.1. ^ Plinio l’anziano, 21, 13.2. ^ Marcellino, 21, 13.3. ^ Plinio l’anziano, 21, 13.6. ^ Plinio l’anziano, 21, 13,8. ^ Clinton, p. 122. ^ Misopogon , 370 b. ^ Temistio, Orazione VII, 90 b. ^ Plinio l’anziano, 23, 2-3. ^ Plinio l’anziano, 23, 2, 6; 5, 6-12. ^ Plinio l’anziano, xxiv, 2, 3-6, 9. ^ Plinio l’anziano, xxiv, 3, 10-27. ^ Augusta History, Vita Cari 9, 1. ^ Plinio l’anziano, xxiv, 8, 5; 25, 2, 3. ^ Plinio l’anziano, 25, 3, 7. ^ Plinio l’anziano, 25, 3, 10-23; Libania Orazione 18, 272; Salvatore Calderone, Da Costantino a Teodosio , 1969, p. 656. ^ Marcellino, xxv, 9, 10-12. ^ Michael Grant, Gli imperatori romani , 2008, p. 334 ^ David Woods, Sul presunto reburiale di Giuliano l’apostata a Costantinopoli In “Byzantion” 76 (2006) ^ Orgoglioso, Persepolis , P. 141. ^ Zosimo, Storia nuova , IV, 13.2. ^ Zosimo, Storia nuova , IV, 20.2. ^ Zosimo, Storia nuova , IV, 21.1. ^ Noel Lenski (2003). Incapacit\u00e0 dell’Impero: Valens e lo stato romano nel IV secolo d.C. Los Angeles: University of California Press. Pp. 133, 170\u20131 ISBN 0-5202-3332-8 Fonti antiche Agatangelo, Storia degli Armeni , IO. Agazia Scolastico, Sul regno di Giustiniano , IV. Plinio l’anziano, Storico X (testo latino) . (Testo a fronte in inglese disponibile Chi ). Annales Valesiano qui la versione latina e la traduzione in inglese . Aurelio Vittore,I Cesari (versione latina) ; Epitome di Caesars (versione latina) . Cedreno; BREVE STORIA . Flavio Cresconio Corippo, John . Libro I. Cronaca Paschal. Eusebio di Cesarea,Vita di Costantino , I-IV, ( testo in latino \u00c8 traduzione in inglese ); Storia ecclesiastica ( traduzione in inglese ). Eutropio Storia romana (testo latino), X . Eutychius patriarca di Alessandria d’Egitto (o Sa’id ibn Batriq o semplicemente Bitriq), Annales . Festa, Il riassunto dei risultati del popolo romano . Giovanni Lido, Circa mesi . Girolamo, Cronaca , versione francese QUI . Giosu\u00e8 lo Stilita, Cronaca . Traduzione in inglese di William Wright . Giuliano, Orazione I, Panegirico di Costanzo II . Giustino, Storie Philippicarum . Libro XLI. Testo originale Chi . Iscrizioni greche e latino . Lattanzio, La morte della persecuzione , versione latina QUI . Libanio, Indirizzo XV, XXIV E LX. Anziano, Cronografia , Xii. Michele il Siro, Cronaca . Mos\u00e8 di Corene, Storia degli Armeni , Ii. Oracoli sibillini, XIII, versione inglese QUI . Orosio; Historia Adversit\u00e0 Paganos Book 7 , Vii, versione latina QUI . Passione di Artemii. Pietro Patrizio, Della situazione politica . Syll, Selezione di cronografia (dal Storia degli scrittori del corpo bizantino , Vol.49, Bonn 1828-1878). \u1e6cabar\u012b, Storia dei profeti e dei re , Edizione tedesca di Theodor N\u00f6ldeke del 1879, pp.\u00a01\u201368. Teodoreto di Gray,Storia religiosa , IO ( versione in inglese ); Storia ecclesiastica , Ii. Teofane Confessore, Chronographia (testo latino) . Teofilatto Simocatta. Storia . Libri I e V. Tradotto in inglese da Michael E Mary Whitby Archiviato il 12 giugno 2010 in Internet Archive. (PDF). Vegezio. Epitome di militari . Libro III. Testo originale Chi . Zaccaria Retore. Storia ecclesiastica . Zonara L’epitome delle storie , versione latina QUI Zosimo, Storia nuova , IO, versione in inglese QUI . Corpora Sono fiori epigrafici Fonti storiografiche moderne Ada Adler, Lessico Suidae , I-V, 1928-1938. ( IN ) Timothy D. Barnes, Cronologia imperiale, 337\u2013350 d.C. , Phoenix, 1980, pagg. 160-166. ( IN ) Timothy D. Barnes, Costantino e i cristiani della Persia , In Il Journal of Roman Studies , vol. 75, 1985, pagg. 126\u2013136, ISSN 0013-8266 ( wc \u00b7 ACNP ) . URL consultato l’8 giugno 2007 . ( IN ) John Bagnell Bury et al. , The Cambridge Ancient History – Volume XIII The Late Empire 337-425 , Cambridge University Press, 1925, pagg. 11-32, ISBN 0-521-30200-5. Michael H. Dodgeon, Geoffrey Greatrex e Samuel N. C. Lieu, La frontiera orientale romana e le guerre persiane (parte I, 226\u2013363 d.C.) , Routledge, 2002, ISBN 0-415-00342-3. ( DI ) H.J.W. Drijvers, Hatra, Palmyra ed Elela , Aumento del declino del mondo romana, ii.8, 1977. ( IN ) Hugh Elton, Warfare in Roman Europe, 350\u2013425 d.C. , Oxford University Press, 1996, ISBN 978-0-19-815241-5. ( \u00c8 ) Julio Rodriguez Gonz\u00e1lez, Storia delle legioni romane , Madrid, 2003. ( IN ) Michel Grant, Gli imperatori romani, storia e segreti , Roma, 1984, ISBN 88-54112-0202-4. ( IN ) Peter Heather, Gli Unni e la fine dell’Impero romano nell’Europa occidentale , In La recensione storica inglese , vol. CX, n.\u00a0435, febbraio 1995, pp.\u00a04-41, DOI: 10.1093\/ehr\/cx.435.4 . Eberhard Horst, Costantino il Grande , Milano, 1987. Arnold Hugh Martin Jones, L’impero romano successivo, 284\u2013602: un sondaggio sociale, economico e amministrativo , Baltimora 1964. Yann le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica. Da Diocleziano alla caduta dell’impero , Roma, 2008, ISBN 978-88-430-4977-5. E. LUTTWAK, La grande strategia dell’Impero romano , Milano, 1981. Santo Mazzarino, L’impero romano , Bari, 1973, ISBN 88-420-2377-9. Fergus Millar, The Roman Vicino Oriente, 31 a.C.-A.D. 337 , Cambridge, Harvard University Press, 1982. Stephen B. Mitchell, Una storia del successivo impero romano, 284-641 d.C. , Blackwell Publishing, 2006, ISBN 1-4051-0857-6. Roger R\u00e9mondon, La crisi dell’impero romano, da Marco Aurelio ad Anastasio , Milano, 1975. ( IN ) Pat Southern, L’Impero romano: da Severus a Costantino , Londra & New York, 2001, ISBN 0-415-23944-3 Cataloghi e raccolte numismatiche (abbreviazioni) BMC = Harold Mattingly et al. , Monete dell’impero romano nel British Museum , Londra, British Museum, 1923-1963, 6 Voll. (Vol. III: Harold Mattingly, Robert Andrew Glendinning Carson e Philip V. Hill, Nerva a Adriano , Londra, 1936). Bn = Dipartimento di getti, medaglie e anique . Sono bnf.fr . URL consultato il 27 maggio 2012 (archiviato dall’ URL originale l’8 giugno 2012) . Calicon = Xavier F. Calic\u00f3, L’Aurei romano , Barcellona, \u200b\u200b2003, 2 Voll. (Vol. I: Dalla Repubblica a Pertinax, 196 a.C.-193 d.C. ). Cohen = Henry Cohen, Descrizione storica delle valute colpite dall’impero romano, comunemente noto come medaglie imperiali , Parigi, 1880-1892 2 , 8 pieno. (Vol. II: Da Nerva a Antonin, dal 96 al 161 d.C. ). Hill = George Francis Hill, Monete romane storiche , Chicago, Ares, 1976. Ric = Harold Mattingly et al. , Moneta imperiale romana , Londra, 1923-1994, 10 Full. "},{"@context":"http:\/\/schema.org\/","@type":"BreadcrumbList","itemListElement":[{"@type":"ListItem","position":1,"item":{"@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/#breadcrumbitem","name":"Enzyklop\u00e4die"}},{"@type":"ListItem","position":2,"item":{"@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2019\/03\/28\/campagne-siriano-mesopotamiche-di-sapore-ii\/#breadcrumbitem","name":"Campagne siriano-mesopotamiche di Sapore II"}}]}]