[{"@context":"http:\/\/schema.org\/","@type":"BlogPosting","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2023\/01\/27\/monneta-wikipedia\/#BlogPosting","mainEntityOfPage":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2023\/01\/27\/monneta-wikipedia\/","headline":"Monneta – Wikipedia","name":"Monneta – Wikipedia","description":"Varie monete Per moneta in senso generale si intende tutto quello che viene utilizzato come mezzo di pagamento e intermediario","datePublished":"2023-01-27","dateModified":"2023-01-27","author":{"@type":"Person","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/author\/lordneo\/#Person","name":"lordneo","url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/author\/lordneo\/","image":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/secure.gravatar.com\/avatar\/44a4cee54c4c053e967fe3e7d054edd4?s=96&d=mm&r=g","url":"https:\/\/secure.gravatar.com\/avatar\/44a4cee54c4c053e967fe3e7d054edd4?s=96&d=mm&r=g","height":96,"width":96}},"publisher":{"@type":"Organization","name":"Enzyklop\u00e4die","logo":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/wiki.edu.vn\/wiki4\/wp-content\/uploads\/2023\/08\/download.jpg","url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/wiki4\/wp-content\/uploads\/2023\/08\/download.jpg","width":600,"height":60}},"image":{"@type":"ImageObject","@id":"https:\/\/upload.wikimedia.org\/wikipedia\/commons\/thumb\/e\/ee\/Kiloware.JPG\/220px-Kiloware.JPG","url":"https:\/\/upload.wikimedia.org\/wikipedia\/commons\/thumb\/e\/ee\/Kiloware.JPG\/220px-Kiloware.JPG","height":"217","width":"220"},"url":"https:\/\/wiki.edu.vn\/all2it\/wiki29\/2023\/01\/27\/monneta-wikipedia\/","wordCount":9484,"articleBody":" Varie monete Per moneta in senso generale si intende tutto quello che viene utilizzato come mezzo di pagamento e intermediario degli scambi e che svolge le funzioni di: La funzione “centrale” della moneta \u00e8 quella di strumento di pagamento, visto che le altre funzioni sono o conseguenza di essa o condizione favorevole per il suo svolgimento. La distinzione tra unit\u00e0 di conto e mezzo di pagamento era pi\u00f9 evidente nelle economie antiche, quando esistevano monete “virtuali”, oggi si direbbe scritturali, (come il talento, la lira medioevale ecc.) che non esistevano fisicamente e non venivano coniate, ma servivano solo per contare e stipulare i contratti (unit\u00e0 di conto); le monete reali (mezzi di pagamento) si usavano per saldare l’obbligazione. Scrive il premio Nobel Samuelson: \u00abLa moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, \u00e8 voluta non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare.\u00bb ( Samuelson, Economia , Twente, 1983, p. 255 ) Antropologicamente il sociologo Karl Polanyi ritiene la moneta un sistema semantico \u00absimile, in senso generale, al linguaggio, alla scrittura, o ai pesi e alle misure\u00bb. [Primo] In numismatica moneta viene intesa nell’accezione di oggetto materiale specifico, in genere dischetti di metallo che rappresentano i soldi, che pu\u00f2 essere moneta corrente o fuori corso. Mentre nell’antichit\u00e0 esistevano soltanto le monete metalliche [ senza\u00a0fonte ” , consistenti solitamente in dischi di varie dimensioni e composizione, usati come strumenti di pagamento o tesaurizzati, nelle economie moderne alla moneta metallica si \u00e8 affiancata o sostituita la moneta cartacea, pi\u00f9 facile ed economica da produrre e utilizzare, nonch\u00e9 diversi altri tipi di “monete” immateriali, a cominciare dal deposito bancario (in quest’ultimo caso si parla di “moneta” intesa in senso lato, come strumento di pagamento complementare rispetto alla moneta in senso stretto). Il concetto di moneta \u00e8 ampiamente studiato nell’ambito dell’economia monetaria, mentre in ambito applicativo si parla comunemente di politica monetaria dove il diritto di emissione di moneta appartiene solitamente ad uno Stato e va sotto il nome di sovranit\u00e0 monetaria. Nella nostra esperienza quotidiana la moneta \u00e8 essenzialmente uno strumento di pagamento, un mezzo di scambio con cui paghiamo e siamo pagati. In realt\u00e0 la moneta ha avuto ed ha anche altre funzioni, ma nessuna di queste pu\u00f2 essere rintracciata dall’etimo del suo nome che risulta particolarmente affascinante e che si deve alla famosa storia delle oche del Campidoglio. Nel 390 a.C. Roma si trovava sotto l’assedio dei Galli di Brenno; sulla cittadella del Campidoglio vi era il tempio di Giunone dove venivano allevate delle oche sacre alla dea. Una notte, al sopraggiungere dei Galli, le oche presero a starnazzare e svegliarono l’ex-console Marco Manlio che diede l’allarme. L’attacco fu quindi sventato grazie alle oche sacre. Manlio aggiunse al suo nome il cognomen Capitolinus . Da quel momento la dea Giunone acquis\u00ec l’appellativo di Moneta , dal verbo latino consigliare che sta per avvertire, ammonire, in quanto si credeva che avesse lei destato le oche per avvertire dell’arrivo dei Galli. Successivamente, verso il 269 a.C., in prossimit\u00e0 del tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio venne edificata la zecca che venne messa proprio sotto la protezione della Dea Moneta. A quel punto fu il linguaggio popolare a trasmettere l’appellativo della Dea dapprima alla zecca e poi a ci\u00f2 che l\u00ec si produceva. Il nomisma dei greci ed il moneta dei latini divenne quindi moneta. La zecca si trovava dove sorge la Basilica di Santa Maria in Aracoeli. \u00c8 necessario fare un’importante distinzione tra il concetto di denaro e quello di moneta. Il denaro \u00e8 il circolante accettato dal mercato, ossia da tutti, in un distinto periodo storico. I gettoni telefonici, i miniassegni degli anni settanta, le caramelle date di resto al bar, le hours di Ithaca (New York) sono un esempio di denaro. In antichit\u00e0, prima della nascita della moneta in senso stretto, il denaro era costituito da oggetti di vario genere e non solo: semi di cacao, conchiglie, barrette di ferro, spiedi, sale (da cui stipendio ), bestiame (da cui soldi ) , panetti di t\u00e8 e cos\u00ec via. Questa valuta primitiva, sottolineano gli antropologi [2] , era in realt\u00e0 una \u201cmoneta sociale\u201d, cio\u00e8 non veniva usata per comprare e vendere merci, bens\u00ec per creare, conservare e riorganizzare relazioni tra persone, ad esempio per contrarre matrimoni o per ottenere il perdono nel caso di un crimine. IL moneta (in senso stretto) \u00e8 il circolante emesso dallo Stato in un distinto periodo storico. Fa parte della categoria del denaro fino a quando viene accettata dal mercato: le monete fuori corso e le monete svalutate non sono pi\u00f9 denaro in quanto nessuno le accetta. Sistemi di scambio premonetali [ modifica | Modifica wikitesto ” La moneta vera e propria \u00e8 un’invenzione relativamente recente, ponendosi attorno alla met\u00e0 del VII secolo a.C. Prima della comparsa della moneta la gestione degli scambi veniva effettuata tramite la reciprocit\u00e0 ossia il baratto, successivamente con moneta naturale o moneta-merce ed infine con metallo-utensile. [3] [4] Si ritiene che sia stata la necessit\u00e0 di gestire commerci sempre pi\u00f9 intensi a determinare la diffusione finale della moneta, ma non tutti per\u00f2 condividono questa visione “rettilinea” della nascita della moneta in seguito alle esigenze dell’economia di scambio\/mercato. [ senza\u00a0fonte ” Il baratto [ modifica | Modifica wikitesto ” Lo stesso argomento in dettaglio: Baratto . In assenza di moneta, lo scambio di beni e servizi pu\u00f2 valersi col ricorso al baratto. Lo scambio di beni o servizi contro altri beni o servizi tipicamente risulta funzionale in economie caratterizzate da ridotta frequenza delle transazioni. Qualora il venditore non desiderasse ricevere, in cambio del bene ceduto, il bene che gli viene proposto, pu\u00f2 rifiutare lo scambio oppure accettare il bene proposto per poi rivenderlo ad altri in cambio di un bene gradito oppure di un bene che a sua volta consenta di ottenere quanto desiderato. Cos\u00ec il venditore pu\u00f2 ottenere il bene desiderato solo dopo una serie di scambi (baratto multiplo), che non facilitano la compravendita di beni e servizi: l’assenza di un mezzo di pagamento di diffusa accettazione frena certamente gli scambi (scarsa efficienza allocativa), impedendo cos\u00ec anche l’evoluzione della specializzazione produttiva e il conseguente aumento di produttivit\u00e0 (scarsa efficienza nella produzione). In assenza di moneta \u00e8 quasi impossibile accumulare il risparmio e tantomeno nutrire il concetto di interesse. Chi produce un bene deve consumarlo o venderlo prima che deperisca (si pensi ai generi alimentari) e solo una piccola parte dei beni pu\u00f2 essere conservata e consumata in futuro. Inoltre il baratto diventa difficile da realizzare per beni indivisibili. Un esempio pu\u00f2 essere offerto dai capi di bestiame vivo o schiavi. La moneta merce [ modifica | Modifica wikitesto ” Con la nascita di economie agricole, la maggiore sedentariet\u00e0 ed organizzazione del lavoro resero sempre pi\u00f9 evidente la necessit\u00e0 di un sistema di commercio pi\u00f9 articolato del baratto. [3] All’aumentare della frequenza degli scambi, diventa perci\u00f2 necessario che subentri in gioco uno strumento accettato in pagamento da tutti gli operatori economici, consistente di fatto in beni con un proprio valore intrinseco. Tale moneta merce (o merce-campione o moneta naturale) poteva essere estremamente varia ma doveva possedere per fungere da mezzo di scambio (e quindi “moneta” in senso lato) alcune specifiche caratteristiche: [3] non deperibilit\u00e0 , caratteristica che permette di conservarne il valore nel tempo (altrimenti verrebbe meno parte dell’accettazione) e ne favorisce la tesaurizzazione in attesa di scambi futuri desiderati ma incerti; disponibilit\u00e0 , per incentivarne la diffusione negli scambi, la quale a sua volta determina una diffusa accettazione, che a sua volta ne accresce ulteriormente la diffusione, innescando un meccanismo moltiplicativo. Ovviamente si intende qualcosa di diffuso ma non di abbondante in senso lato; verificabilit\u00e0 , caratteristica che riduce le incertezze legate al pagamento e aumenta quindi l’accettazione di tali beni come mezzo liberatorio di pagamento; divisibilit\u00e0 , la moneta-merce deve essere in qualche misura frazionabile. Tali caratteristiche sono comuni a vari beni che sono stati usati come mezzi di pagamento anche fino alla met\u00e0 del Novecento dai popoli senza scrittura: vari tipi di metalli (non solo oro ed argento, ma anche rame e ferro), il sale, le conchiglie nell’area del Pacifico (cauri), [5] il t\u00e8, pezze di tessuto, pietre in diverse forme (nel mediterraneo neolitico, l’ossidiana era il pi\u00f9 diffuso mezzo di scambio). Anche alcune grandi civilt\u00e0 o comunque civilt\u00e0 dotate di scrittura hanno continuato a utilizzare beni come moneta fino a tempi recenti o quando forme di monetazione alternative esistevano. Nel mondo latino aveva grande importanza il bestiame e gli schiavi; in Giappone, dove il riso \u00e8 rimasto l’unit\u00e0 di conto dei grandi feudi fino all’abolizione degli stessi; nel 1868, in Islanda, di ogni merce si stabiliva l’equivalente in pesce secco fino al XIX secolo [5] ; ma anche la Cina ha utilizzato dei veri e propri lingotti, i tael d’argento, fino agli anni trenta del Novecento. La moneta dunque \u00e8 una forma di pagamento astratta ed evoluta, ovvero una contropartita di un bene o servizio che sostituisce il baratto e offre al contempo un’ampia flessibilit\u00e0 d’acquisto di qualsiasi altro tipo di bene, anche frazionario, al prezzo del suo rispettivo valore, che \u00e8 determinato dall’interazione di quattro fattori: costo di produzione, utilit\u00e0, domanda e offerta. Metalli preziosi [ modifica | Modifica wikitesto ” Nel sistema di scambio in merce assumono importanza i metalli i quali hanno una notevolissima resistenza rispetto al trascorrere del tempo, sono frazionabili a piacere mantenendo le stesse caratteristiche fisiche ed hanno un uso industriale di rilievo. Inizialmente i metalli erano utilizzati come moneta merce nella forma di lingotti o sbarre, od anche polvere; gli Ebrei usano dal II millennio a.C. come unit\u00e0 di peso il Kikkar (anello), e verso la seconda met\u00e0 del millennio apparvero i pani di rame egeo-cretesi, all’inizio rettangolari e poi pi\u00f9 simili a una “doppia ascia”, che circolarono fino al X secolo a.C. grazie agli scambi marittimi nel Mediterraneo orientale. [6] Il sistema di pagamenti in metallo d\u00e0 luogo a due inconvenienti. Innanzitutto chi riceve il lingotto in pagamento deve accertarsi che esso abbia il peso dichiarato. E perci\u00f2 si deve sempre portare dietro una bilancia per effettuare il controllo. Inoltre c’\u00e8 il rischio che il metallo non sia puro e perci\u00f2 chi riceve il pagamento deve altres\u00ec portarsi dietro una “pietra di paragone” od altro strumento per verificare la purezza del metallo. La moneta di metallo prezioso [ modifica | Modifica wikitesto ” Moneta Attica con la dea Atena e la civetta, suo simbolo Tavola contenente antiche monete tratta dagli Acta Eruditorum del 1738 Nelle economie del Mediterraneo antico e dell’India i metalli preziosi si sono affermati come strumenti di pagamento, in particolare con la loro trasformazione in monete d’oro, d’argento e di rame. La tradizione vuole che la moneta sia stata coniata per la prima volta da Creso, re di Lidia, nel VI secolo a.C. Nel secolo successivo l’uso di coniare monete si \u00e8 diffuso nell’Impero Persiano e nelle citt\u00e0 greche. Quindi, attraverso i Greci, l’uso della moneta \u00e8 stato introdotto nel Mediterraneo Occidentale. Infine al tempo di Alessandro Magno si \u00e8 diffuso anche in India. L\u2019antropologo David Graeber parla di \u201ccomplesso di coniazione miliare schiavista\u201d [7] per indicare il nesso storicamente presente tra coniazione e violenza. Le prime monete vengono coniate dagli antichi Stati per assoldare e retribuire i soldati dei propri eserciti; effetto delle guerre e delle conquiste sono i saccheggi e i furti, consistenti soprattutto in oro argento e bronzo, tesaurizzati nei templi e nelle case dei possidenti, metalli che vengono fusi per ricavarne monete (beni \u201canonimi\u201d e trasportabili); altro effetto della guerra \u00e8 la schiavit\u00f9 e una delle principali mansioni degli schiavi era appunto l’estrazione dei metalli preziosi dalle miniere; infine alle popolazioni, soprattutto quelle vinte, vengono imposti tributi in moneta, che cos\u00ec ritorna ai governanti. I mercati monetari costituiscono un effetto indiretto di tutti questi processi. In alcune civilt\u00e0 si \u00e8 usato uno solo dei due metalli preziosi poich\u00e9 per la legge di Gresham \u00abIn un Paese con due monete legali in circolazione, la cattiva scaccia la buona, quando il rapporto reale tra esse viene a mutare\u00bb. Ad esempio in Cina, India, Russia, Persia si usavano solo monete d’argento.Nel Mediterraneo, unificato a partire dall’Impero Romano, prevalse invece la monetazione aurea.Il rame si usava in tutti questi territori per le monete di minor valore. Nel Medioevo, sia nell’Europa Occidentale sia nel mondo Islamico, si afferm\u00f2 il bimetallismo. In tale sistema le monete di maggior valore erano quelle auree e venivano spesso tesaurizzate. Le monete d’argento, di valore intermedio, erano utilizzate per le grandi transazioni commerciali. Le monete di rame erano infine usate per il commercio al dettaglio. Era lo Stato che stabiliva il rapporto di scambio fra oro ed argento. Tale rapporto variava in conseguenza della scoperta di nuove miniere di oro o di argento, oscillando generalmente fra 1:10 ed 1:12. La moneta, in questa lunga fase storica, non \u00e8 altro che un lingotto recante il punzone del re o della repubblica.Ci\u00f2 permette di evitare il controllo del peso e del titolo della moneta ad ogni passaggio.Infatti lo Stato, punzonando il lingotto, promette che lo accetter\u00e0 come mezzo di pagamento (tipicamente delle imposte) e pertanto, anche se il peso risultasse inferiore (a causa delle “tosature”), o se il titolo risultasse inferiore al dovuto (perch\u00e9 la zecca stessa tende a coniare moneta “di bassa lega”) chi ha in mano una moneta sa che lo Stato non gliela pu\u00f2 rifiutare. Se lo Stato non pu\u00f2 rifiutare di accettare la propria moneta, lo possono invece fare i privati. Chi deve ricevere un pagamento potr\u00e0 rifiutare sia le monete “tosate”, ovvero a cui i precedenti possessori hanno limato via qualche grammo di metallo prezioso; oppure potr\u00e0 rifiutare monete di lega “cattiva”.D’altra parte chi deve fare un pagamento sceglier\u00e0, per farlo, fra tutte le monete che ha, quelle pi\u00f9 “tosate” o di minor saggio metallico. E tender\u00e0 a tesaurizzare le monete di peso e titolo pi\u00f9 pregiati (\u00e8 la cosiddetta “legge di Gresham”). Si comprende quanto fosse importante la zecca, in quanto dava corso legale a quei lingotti metallici che sono le monete metalliche. Aveva una funzione di garanzia per chi utilizzava le monete e li esonerava dai controlli.Tuttavia la zecca si prestava ad operazioni poco corrette, quando le casse dello Stato erano vuote. Infatti il principale responsabile della svalutazione monetaria rimaneva comunque lo Stato, che nei momenti di difficolt\u00e0 economica, per rimpinguare le proprie casse, ordinava alla zecca di mescolare il metallo prezioso con quantit\u00e0 sempre maggiori di metallo vile (generalmente rame) fino a quando i mercanti non se ne accorgevano e rifiutavano la nuova moneta o l’accettavano solo per il suo valore intrinseco, inferiore a quello nominale. E ci\u00f2 provocava inflazione. Nelle economie rinascimentali chi dispone di metallo prezioso (oro o argento) pu\u00f2 portarlo alla zecca, gestita da chi esercita il potere politico, perch\u00e9 diventi moneta. La zecca trattiene parte delle monete coniate per coprire le spese di coniazione e come signoraggio. Il signoraggio e le spese di coniazione impediscono che il valore nominale delle monete coincida con il valore intrinseco, che dipende dalla quantit\u00e0 di metallo prezioso (spesso l’oro) in esse contenuto; ci\u00f2 serve anche a proteggere la moneta dal pericolo d’essere usata come metallo e non come valuta. L’impiego di monete metalliche d’oro o d’argento consente di regolare facilmente gli scambi internazionali perch\u00e9 i metalli preziosi sono accettati ovunque. Chi riceve in pagamento la moneta di un paese straniero pu\u00f2 usarla anche nel proprio, se \u00e8 accettato l’uso della moneta straniera, oppure fondere il metallo prezioso e usarlo per coniare monete accettate nel proprio paese. La nascita delle banconote [ modifica | Modifica wikitesto ” Monete L’impiego di monete metalliche d’oro o d’argento presenta tuttavia due limiti insormontabili. Il primo limite riguarda la possibilit\u00e0 di controllare l’offerta di moneta. La moneta \u00e8 infatti un mezzo di scambio che serve a regolare gli scambi. Pi\u00f9 grande \u00e8 il prodotto interno lordo di un paese, pi\u00f9 numerosi sono gli scambi e maggiore \u00e8 la quantit\u00e0 di moneta necessaria a regolarli. L’offerta di metalli preziosi non \u00e8 una variabile che si possa controllare facilmente, dipendendo dalla produzione delle miniere e dagli afflussi e dai deflussi di metallo prezioso da e verso l’estero, per esempio attraverso il regolamento dei saldi commerciali. L’uso di monete in metallo prezioso ha inoltre effetti potenzialmente destabilizzanti sull’economia. Se la quantit\u00e0 di moneta cresce troppo, per effetto di un surplus commerciale o della scoperta di nuovi giacimenti di metallo prezioso, si produce un aumento della domanda di beni e servizi rispetto all’offerta (nelle economie che usano monete di metallo la crescita \u00e8 in genere assai limitata) e quindi aumentano i prezzi (inflazione). In caso contrario si assiste al calo dei prezzi (deflazione). Il secondo limite riguarda i trasferimenti di denaro. L’uso di monete metalliche comporta notevoli problemi di sicurezza nel trasferimento di grandi somme di denaro, sia per il rischio di furti sia per quello di perdite, ad esempio nei commerci via nave. \u00c8 quindi opportuno usare strumenti di pagamento differenti, di tipo cartaceo, che trasformano la moneta metallica in banconota o in ordine di pagamento. I primi ad emettere moneta cartacea furono i Cinesi durante il Medioevo. Tuttavia con l’avvento della dinastia Ming il Celeste Impero abbandon\u00f2 la stampa di cartamoneta. Intanto, durante il Trecento, i banchieri italiani e fiamminghi a fronte dei depositi in oro effettuati presso le banche stesse, cominciarono ad emettere titoli rappresentativi del credito in oro nei loro confronti, attribuendo al depositante\/possessore del titolo il potere di scambiare queste cosiddette “lettere di cambio” presso un altro banchiere collegato col primo da legami d’affari, evitando cos\u00ec le spese e i rischi connessi al trasporto della moneta metallica (in genere i banchieri distribuiscono strategicamente la loro attivit\u00e0 nei pi\u00f9 importanti luoghi dove si concentrano gli scambi di merci), oppure il potere di utilizzare direttamente le monete cartacee come strumenti di pagamento (purch\u00e9 vi sia la fiducia del venditore nei confronti della solvibilit\u00e0 del banchiere emittente, e la verificabilit\u00e0 della veridicit\u00e0 del titolo stesso). Un’altra ragione era che le monete di rame erano divenute troppo grandi e pesanti da poter portare con s\u00e9. Una volta all’anno i banchieri regolavano i rapporti fra di loro, trasferendo solo la quantit\u00e0 d’oro corrispondente al saldo fra tutte le operazioni intercorse.Questa prima forma di stanza di compensazione era rappresentata dalle fiere di Champagne nel Trecento, dalle fiere di Besanzone nel Quattrocento, dalle fiere di Piacenza nel Cinquecento. A partire dal Settecento e soprattutto nell’Ottocento, dopo l’affermazione del sistema aureo, le banche centrali cominciano ad “emettere” moneta cartacea, ovvero iniziano a stampare banconote in serie (titoli di credito nei confronti dei depositi in oro detenuti dalla banca) per un ammontare maggiore rispetto alla capacit\u00e0 di copertura aurea delle banconote stesse. Questa procedura (per certi versi rischiosa, dal punto di vista della solvibilit\u00e0) \u00e8 incoraggiata fondamentalmente da due fattori: da un lato la considerazione del fatto che in realt\u00e0 il “circolante” maggiormente e stabilmente diffuso negli scambi \u00e8 ormai rappresentato dalle banconote (le effettive conversioni in oro effettuate dai possessori di banconote sono diventate molto rare); dall’altro lato la possibilit\u00e0 di ottenere elevati profitti, attraverso gli interessi dei prestiti effettuati in banconote di nuova emissione. Il sistema aureo [ modifica | Modifica wikitesto ” Con l’avvento dell’era industriale diventa importante disporre di monete in quantit\u00e0 sufficiente a soddisfare le esigenze di economie in forte crescita.Contemporaneamente il diffondersi del benessere amplia il numero di chi pu\u00f2 risparmiare. Conseguentemente, intorno al 1870, nascono le cosiddette “banche commerciali”, aperte al pubblico ed organizzate in societ\u00e0 per azioni, che raccolgono il pubblico risparmio e prestano denaro, sotto forma di depositi bancari oltre che di banconote. L’oro si trasforma gradualmente in riserva, uscendo dai commerci per entrare nei forzieri delle banche centrali. Viene usato per regolare i deficit delle bilance commerciali.Poco per volta si fa strada la regola secondo cui le autorit\u00e0 monetarie possono emettere moneta fino ad un valore massimo pari ad alcune volte il valore dell’oro detenuto.L’argento perde importanza come metallo monetario e diventa un bene rifugio per i privati. Le autorit\u00e0 monetarie possono cos\u00ec regolare la quantit\u00e0 di moneta in funzione dei propri obiettivi di politica monetaria, mentre le riserve di metalli preziosi servono a regolare i saldi nella bilancia dei pagamenti. Tale sistema, noto come sistema aureo (o tallone aureo O Gold Standard ), viene adottato in un congresso internazionale nel 1867 da tutte le principali economie occidentali. Tale sistema ha il vantaggio di rendere pi\u00f9 flessibile la creazione di moneta e tuttavia ha il limite che, in presenza di un Paese con una bilancia dei pagamenti costantemente in deficit, devono essere presi provvedimenti per evitare che si esauriscano le riserve di tale Paese. Il ricorso alla svalutazione \u00e8 la risposta, che per\u00f2 si ripercuote anche sul valore delle altre monete, provocando situazioni di instabilit\u00e0 che si diffondono rapidamente dall’economia in difficolt\u00e0 alle economie ad essa collegate. Tuttavia, gradualmente alcune monete diventano riferimento per le altre. Le banche centrali di molte Nazioni, cio\u00e8, operano in modo da mantenere un cambio stabile con la valuta di riferimento.In particolare si forma un’area della sterlina, che si estende su cinque continenti. Altre monete forti, quali il marco, il dollaro e lo yen, rimangono estranee all’area della sterlina e creano proprie aree monetarie, di pi\u00f9 ridotte dimensioni. Infine, varie nazioni dell’Europa sudoccidentale si allacciano al franco francese e danno vita alla maggiore area indipendente dalla sterlina: l’Unione monetaria latina, composta da Francia, Italia, Spagna, Belgio, Svizzera, Grecia, cui si aggiunsero molti altri paesi. Bretton Woods [ modifica | Modifica wikitesto ” La sequenza di svalutazioni prodottesi per fronteggiare la crisi del 1929 mette in crisi il sistema aureo e le aree monetarie che esso aveva creato. La soluzione che viene escogitata durante la Conferenza di Bretton Woods del 1944 durante la fase di creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, consiste nel prevedere finanziamenti da parte dei paesi in surplus (primo fra tutti, gli USA) a favore dei paesi in deficit. Le riserve in oro delle singole banche centrali perdono il ruolo di primo piano giocato fino a quel momento e lasciano spazio al dollaro, come moneta alla base del sistema monetario internazionale. Pertanto le riserve delle banche centrali saranno da allora in poi costituite soprattutto da riserve valutarie (prevalentemente in dollari) nonch\u00e9 da titoli di stato esteri. A sua volta, per\u00f2, il dollaro rimane convertibile in oro e la Federal Reserve conserva buona parte delle riserve auree mondiali nel “forziere-fortezza” di Fort Knox, nel Kentucky. [ senza\u00a0fonte ” L’abbandono di ogni legame con l’oro [ modifica | Modifica wikitesto ” Anche il sistema di Bretton Woods non regge alla prova del mercato e di una economia che diventa sempre pi\u00f9 complessa e nella quale operano interessi sempre pi\u00f9 consistenti. La fine della convertibilit\u00e0 del dollaro in oro viene decretata dal presidente statunitense Nixon quando appare chiaro che il sistema \u00e8 troppo oneroso per gli USA. Si passa cos\u00ec nel 1971 ad un sistema di cambi flessibili: i deficit non generano pi\u00f9 flussi di oro o di altri beni a favore del paese in surplus, ma danno luogo a svalutazioni delle monete. Teoricamente qualunque metallo pu\u00f2 essere riserva o materiale di conio della moneta. Quando la moneta inizia a essere stampata su carta o su un supporto metallico che non ha un valore (se fuso e rivenduto) pari a quello nominale, quantit\u00e0 dello stesso materiale vengono accumulate a riserva. Il passaggio alle riserve si ha quando l’oro o il metallo di conio non \u00e8 disponibile in quantit\u00e0 sufficienti per le monete che si vogliono emettere. Dapprima si coniano monete con una quantit\u00e0 di metallo inferiore al valore nominale, progressivamente ridotta. I forzieri e le riserve non sono accessibili pubblicamente e non \u00e8 possibile accertare il loro ammontare effettivo. Le autorit\u00e0 monetarie possono quindi emettere moneta nella quantit\u00e0 desiderata e non pi\u00f9 in base alla quantit\u00e0 di oro o di altri metalli preziosi presenti nei propri forzieri. Con riferimento a questi strumenti di pagamento, privi di qualsiasi contropartita in beni, si usa l’espressione moneta legale (o moneta a corso legale ), in contrapposizione al concetto di moneta merce. Per misurare la quantit\u00e0 di moneta presente in un sistema economico, si utilizzano gli aggregati monetari: M0, M1, M2, M3. Per valore O potere d’acquisto della moneta si intende la quantit\u00e0 di beni e servizi che con essa si possono acquistare . Valore intrinseco della moneta [ modifica | Modifica wikitesto ” Il valore intrinseco di una moneta \u00e8 il valore dello strumento (per esempio la moneta metallica o la banconota) usato come moneta. Esso dipende dal valore del bene che compone la moneta. Una moneta cartacea , come un biglietto da \u20ac 10, ha un valore intrinseco pari al costo per produrlo, vale a dire pari al costo degli inchiostri, della stampa, del trasporto dalla stamperia alla banca, dei diritti sul sistema anti-falsificazione, ecc. Allo stesso modo una moneta metallica , come la moneta da \u20ac 1, ha un valore intrinseco pari al costo per coniarla. Il valore intrinseco dello strumento non supera mai il valore nominale, per evitare un signoraggio negativo, un costo di produzione della moneta maggiore del ricavo che si ha spendendola, e perch\u00e9 gli utilizzatori sarebbero incentivati a fonderle per recuperarne il metallo, ovvero a usarle per uno scopo diverso dallo scambio. Il costo di una moneta elettronica dipende dalla necessit\u00e0 di addebitare ad un conto bancario e accreditare ad un altro una certa somma di denaro. Se la moneta ha un valore intrinseco non troppo distante dal suo valore nominale, conserva maggiormente il proprio valore nel tempo. Una moneta coniata con metalli preziosi \u00e8 pi\u00f9 stabile e meno soggetta ad inflazione. Alla crescita di moneta corrisponde un’analoga crescita della ricchezza reale, almeno pari alla quantit\u00e0 di metallo prezioso messo in circolazione con la valuta stessa, per cui l’emissione di moneta con valore intrinseco sarebbe priva di effetti inflativi. La fiat money , non legata al possesso di riserve per il conio o la conversione delle monete, priverebbe i cittadini di una tutela contro l’abuso del potere di coniare moneta e contro i rischi di inflazione che ci\u00f2 comporta, che la coniazione sia gestita direttamente dal potere politico oppure da istituti privati di diritto pubblico.Tuttavia, l’inflazione \u00e8 correlata non solo alla quantit\u00e0 di moneta emessa, ma al rapporto di questa con la ricchezza reale prodotta, che non \u00e8 misurabile in termini di riserve in oro o metalli preziosi, ma di presenza di beni e servizi. La quantit\u00e0 di metallo prezioso estraibile non \u00e8 correlata alla ricchezza prodotta, n\u00e9 un Paese \u00e8 ricco perch\u00e9 possiede molte riserve, o necessariamente \u00e8 obbligato a tenerne in proporzione alla sua crescita economica. L’assenza di un obbligo di riserva, per evitare abusi nell’emissione di moneta, \u00e8 compensata da un sistema di governance che affida la coniazione ad autorit\u00e0 indipendenti, che hanno il compito di regolarla in modo da evitare l’inflazione. Di solito si tratta di costi modesti. Il valore intrinseco delle monete moderne \u00e8 quindi assai basso, con l’eccezione delle monete che assumono un interesse numismatico per le quali il valore intrinseco resta basso, ma la rarit\u00e0, il desiderio di collezionarle e tutto quanto alimenta l’interesse dei numismatici contribuiscono a dare ad esse un valore. Il passaggio graduale dall’uso delle monete in metallo prezioso a monete immateriali ha abbattuto il valore intrinseco della moneta e conseguentemente anche i costi per produrla. La riduzione dei costi \u00e8 avvenuta contemporaneamente alla crescita dell’economia che ha reso necessario l’uso di quantitativi sempre pi\u00f9 grandi di moneta. Se non si fosse verificata la diminuzione dei costi per emettere moneta, al crescere della domanda di moneta sarebbe cresciuto il costo totale di emissione. Di conseguenza si sarebbe dovuta destinare una parte consistente della maggiore ricchezza alla creazione dello strumento monetario. La riserva, sia essa un metallo o un altro bene, in quanto \u00e8 solo una parte della ricchezza prodotta, che per\u00f2 deve fornire una base monetaria per consentire gli scambi commerciali dell’intera ricchezza esistente, \u00e8 una risorsa scarsa o destinata a diventare tale nel tempo perch\u00e9 \u00e8 presente in quantit\u00e0 finite in natura, e che deve coprire una domanda molto pi\u00f9 grande. La crescita dell’economia sarebbe stata limitata dalla quantit\u00e0 estratta e dalla reperibilit\u00e0 di nuove riserve. Valore nominale della moneta [ modifica | Modifica wikitesto ” Altra cosa \u00e8 il valore nominale delle monete. Il valore di ciascuna moneta \u00e8 quello segnato sulla moneta stessa. \u00c8 indispensabile nelle economie moderne disporre di mezzi di pagamento nella quantit\u00e0 necessaria a regolare flussi di scambi sempre maggiori. Questo implica per le autorit\u00e0 monetarie la libert\u00e0 di emettere moneta nella quantit\u00e0 che esse ritengono adeguata ad un buon funzionamento del sistema dei pagamenti. La moneta non viene emessa a fronte di riserve di oro detenute dalla banca centrale, come avveniva in passato, n\u00e9 quindi pu\u00f2 essere ceduta alla banca emittente in cambio di oro o di un altro bene. La circolazione della moneta e quindi il riconoscimento del suo valore nominale dipendono solo dalla fiducia che chi riceve in pagamento una certa quantit\u00e0 di denaro ha di poter cedere a sua volta tale denaro ad altri soggetti in cambio di altri beni e servizi. Questo “meccanismo fiduciario” garantisce che il valore nominale sia anche il valore reale della moneta. A rafforzare tale meccanismo basato sulla fiducia reciproca intervengono naturalmente tutti i sistemi anticontraffazione, che offrono ai cittadini una elevata probabilit\u00e0 che al denaro posseduto (e ricevuto da altri) sia riconosciuto il valore nominale riportato su banconote e monete e non il valore intrinseco di biglietti e monete prive di valore legale. Ma soprattutto il meccanismo fiduciario viene integrato dall’obbligo legale di accettare in pagamento la moneta legale del proprio paese e dalla regola, contenuta nel codice civile, che afferma che una volta effettuato il pagamento l’obbligazione si estingue, liberando per sempre il debitore. L’uso affidabile e duraturo della moneta come mezzo di compravendita \u00e8 garantito dunque dal valore stabile della moneta che a sua volta \u00e8 garantito da una convenzione intrinseca o accordo fiduciario collettivo, regolato e riconosciuto dalla legge, che tutti hanno accettato perch\u00e9 a tutti conviene avere una moneta di scambio, perch\u00e9 essa \u00e8 non riproducibile (cio\u00e8 falsificabile) e perch\u00e9 il valore stesso non \u00e8 dato a piacimento dal singolo cittadino, ma \u00e8 dato dal valore stampato sulla moneta: se cos\u00ec non fosse il gioco di scambio tra bene e moneta non funzionerebbe perch\u00e9, in un continuo gioco al rialzo tra valore nominale della moneta e beni e servizi, si alimenterebbe in brevissimo tempo una svalutazione della moneta ed una conseguente spirale inflazionistica. In altri termini possiamo dire che una banconota da 20 \u20ac vale 20 \u20ac perch\u00e9 chiunque, accettandola in pagamento, \u00e8 sicuro che altre persone, alle quali a sua volta verr\u00e0 ceduta la banconota, riconosceranno (per volont\u00e0 propria e perch\u00e9 obbligati dalla legge) che tale banconota vale 20 \u20ac. Potrebbero riconoscere ad essa un valore diverso solo se la banconota fosse falsa (e in questo caso il valore sarebbe vicino allo zero) o se la banconota avesse valore in quanto interessante per i numismatici. In sintesi, le monete cartacee usate (totalmente svincolate dalle quantit\u00e0 di metalli preziosi) hanno valore in quanto mezzo di pagamento stabile riconosciuto nell’economia di un certo paese: la stabilit\u00e0 \u00e8 garantita dal controllo sull’emissione da parte delle banche centrali (la crescita dell’offerta di moneta deve essere infatti in linea con la crescita dell’economia, altrimenti eventuali eccessi si riproducono nel lungo periodo come inflazione); il riconoscimento come mezzo di pagamento \u00e8 garantito dalla legge; infine il potere d’acquisto stabile e giuridicamente riconosciuto della moneta \u00e8 rilevante solo in quanto pu\u00f2 essere rivolto a beni e a prodotti finanziari desiderati, che sono prodotti e offerti dal paese in cui circola quella moneta. In pratica, nessuno di noi accetterebbe un “pezzo di carta” in cambio di un bene, se quel pezzo di carta non ci consentisse di acquistare altri beni, se esso perdesse il suo valore nell’intervallo di tempo in cui lo deteniamo prima di scambiarlo con un altro bene, se esso attribuisse un potere d’acquisto puramente formale in un’economia di fatto improduttiva e inesistente. Svalutazione della moneta [ modifica | Modifica wikitesto ” IL svalutazione \u00e8 la perdita di valore di una moneta nei confronti di beni e servizi, comprese altre monete. In passato, quando le monete erano composte da metalli preziosi, il valore nominale poteva essere pi\u00f9 o meno vicino a quello del metallo prezioso contenuto. La svalutazione della moneta dipendeva da iniziative di manipolazione del sovrano e dell’autorit\u00e0 politica. Avveniva attraverso due meccanismi [8] : L’alleggerimento del peso delle monete e la corruzione della loro lega Il cosiddetto \u201calzamento\u201d (come lo chiamava Galiani), che consisteva nell’alzare il valore nominale della moneta metallica, rendendo necessario un minor numero di monete per comporre l’unit\u00e0 di conto. Ad esempio, Solone port\u00f2 da 73 a 100 il numero di dracme contenuto in una mina, sicch\u00e9 chi aveva argento necessario per 73 dracme poteva portarlo alla coniazione e ottenerne 100 nuove. L’effetto era di allentare la pressione sui debitori, facilitando il saldo dei loro debiti (danneggiando di conseguenza i creditori). Le svalutazioni infatti spesso avvenivano in coincidenza di crisi sociali e malcontento popolare. Ai nostri giorni non si usano pi\u00f9 monete composte da metalli preziosi e le ragioni della perdita di valore di una moneta sono da attribuirsi all’operare della domanda e dell’offerta delle monete che servono a regolare le transazioni economiche (essa pu\u00f2 anche essere indotta dall’uso della politica monetaria come strumento di politica economica da parte della banca centrale: una svalutazione competitiva per favorire la domanda di beni nazionali). La svalutazione rende pi\u00f9 costose le merci e le materie prime importate e di conseguenza pu\u00f2 avere effetti sull’inflazione del paese che svaluta (cosiddetta inflazione importata ). Inoltre, rende pi\u00f9 convenienti, sui mercati esteri, i prodotti del paese che svaluta, da cui l’attributo competitivo all’inflazione. La fiducia come fondamento del valore di una moneta [ modifica | Modifica wikitesto ” Normalmente gli strumenti impiegati come moneta non sono beni di consumo per chi li riceve. Questo vale per la carta-moneta (un biglietto da 50 euro ha un valore come banconota, mentre come pezzo di carta non ha praticamente nessun utilizzo), ma anche per l’oro, il cui impiego come bene intermedio o di consumo \u00e8 assai limitato. La ragione per la quale queste monete vengono accettate in pagamento risiede nella fiducia di chi le riceve che altri faranno altrettanto, accettando in pagamento monete, banconote, depositi bancari o titoli di stato. Senza tale fiducia difficilmente una moneta sarebbe accettata in pagamento e neppure il corso legale di una moneta, ovvero l’obbligo di accettarla in pagamento, potrebbe molto contro il rischio di trovarsi in mano carta straccia o un deposito bancario inutilizzabile. Si spiega quindi l’impiego nell’antichit\u00e0 dell’oro come mezzo di pagamento. L’oro era accettato ovunque perch\u00e9 tutti ritenevano che altri avrebbero accettato di essere pagati in oro.La stessa caratteristica \u00e8 oggi posseduta dal dollaro e da altre monete e da alcuni beni. L’emissione in un sistema con sole monete metalliche [ modifica | Modifica wikitesto ” Fino all’Ottocento circolavano quasi esclusivamente monete metalliche coniate impiegando metalli preziosi. Si creava moneta portando il metallo grezzo presso la zecca, solitamente di propriet\u00e0 o autorizzata dallo Stato, dove venivano coniate le monete. Il metallo prezioso proveniva dalle miniere e dall’estero, in seguito a saldi commerciali positivi, regolati usando metalli preziosi. La quantit\u00e0 di moneta circolante nell’economia poteva quindi aumentare o diminuire, nel caso di deficit commerciali regolati cedendo metalli preziosi, non compensati dalle nuove estrazioni minerarie.Le variazioni della quantit\u00e0 di monete aveva effetti sui prezzi. I prezzi aumentavano o diminuivano (deflazione) con la quantit\u00e0 di moneta e con effetti che si ripercuotevano su salari e occupazione. L’emissione di moneta da parte delle banche [ modifica | Modifica wikitesto ” L’evoluzione dell’economia porta nel tardo Medioevo alla creazione, accanto alle monete metalliche, della moneta bancaria (da non confondere con la moneta bancaria intesa come il complesso degli strumenti di pagamento forniti oggi dalle banche, in aggiunta alla moneta legale in circolazione). Il deposito dell’oro in sovrappi\u00f9 presso gli orafi, alcuni dei quali si trasformano in banchieri e prestano il metallo prezioso ricevuto e non trattenuto come riserva, favorisce la nascita di un sistema creditizio, nel quale le passivit\u00e0 dei banchieri diventano moneta. Ogni banca finisce per emettere una propria moneta, che \u00e8 accettata in pagamento, solo se la banca \u00e8 ritenuta solvibile. La creazione di moneta da parte della banca centrale [ modifica | Modifica wikitesto ” La molteplicit\u00e0 delle monete e degli emittenti, fonte di instabilit\u00e0 e di periodiche crisi finanziarie, viene affrontata a partire dal Seicento decidendo di concentrare il potere di emettere moneta nelle mani di un unico soggetto, la banca centrale. In tal modo si limita il potere di erogare credito da parte delle banche, che non possono superare il limite imposto loro dall’obbligo di detenere parte della raccolta sotto forma di riserve (oggi non pi\u00f9 in oro, ma in attivit\u00e0 estremamente liquide), e si attribuisce alla banca centrale il potere di rifinanziare le banche, quando occorra. Tale potere serve sia a far crescere l’offerta di moneta, attraverso l’aumento della base monetaria da parte della banca centrale, sia a garantire la solvibilit\u00e0 delle banche. La moneta nel bilancio della Banca Centrale [ modifica | Modifica wikitesto ” \u00abIl biglietto di banca rappresenta un debito dell’istituto che lo emette e naturalmente un credito per chi lo possiede… \u00c8 un’idea che pare semplice, ma che ha richiesto alcuni secoli per essere messa a punto\u00bb ( Alfredo Gigliobianco: Via Nazionale , Donzelli, 2006, pag. 377 ) La banca centrale emette moneta acquistando titoli di debito di stati, banche o imprese. Le banche centrali, a seconda delle leggi che le regolano in ciascuno stato, possono acquistare titoli sia in asta (il cosiddetto mercato primario) che sul mercato secondario da chi precedentemente li ha acquistati in asta; al giorno d’oggi tuttavia, le banche centrali dei principali Paesi non acquistano i titoli direttamente dallo Stato tramite aste, ma solo sul mercato secondario, in modo da poter perseguire la loro politica monetaria senza sottostare ai dettami della politica. Viste in quest’ottica, le operazioni di Facilitazione Quantitativa (quantitative easing) messe in campo negli ultimi anni dalla Banca Centrale Europea e dalla Federal Reserve americana, non sono altro che massicce emissioni di moneta, a fronte di grandi acquisti di titoli pubblici e privati sul mercato secondario, e sono finalizzate a calmierare i tassi di interesse e ad immettere liquidit\u00e0 nel sistema durante le situazioni di crisi. [9] . La Banca d’Italia fino al 1981 era tenuta ad acquistare titoli di stato direttamente in asta: lo Stato poteva quindi stabilire quanto indebitarsi e a quale tasso d’interesse, avendo sempre un compratore obbligato nella Banca d’Italia, e questo – come dimostrato da Alesina e Summers nel 1993 [dieci] – tendeva a causare una forte inflazione, oltre ad un aumento all’infinito del debito pubblico, in quanto la Banca non ne avrebbe mai potuto richiedere la restituzione. Dal 1981, la Banca d’Italia \u00e8 stata dispensata dall’obbligo di acquisto in asta; questo ha tra l’altro comportato la perdita di controllo sul tasso a cui viene emesso il debito, che \u00e8 oggi un tasso di mercato e non pi\u00f9 un tasso fissato dalla politica. Gli interessi che una banca centrale percepisce sui titoli che acquista – dallo Stato o da privati – sono di norma girati quasi integralmente allo stato, che della banca centrale ha la propriet\u00e0 o comunque il controllo; nel caso della Banca Centrale Europea, gli interessi vengono girati alle banche centrali nazionali, che a loro volta li girano agli stati ciascuna secondo le proprie regole. Nella contabilit\u00e0 della banca centrale la scrittura contabile relativa all’acquisto dei titoli \u00e8 la seguente: titoli @ moneta 100 La banca centrale acquista i titoli da una banca ordinaria che li possiede direttamente o per conto dei propri clienti. L’acquisto di titoli viene registrato in dare di una voce che appartiene allo stato patrimoniale della banca centrale, mentre in avere di una voce allo stato patrimoniale si registra il debito nei confronti del venditore, la banca ordinaria. A sua volta la banca ordinaria registrer\u00e0 la seguente scrittura contabile: moneta @ titoli 100 La banca ordinaria ha infatti un credito in moneta nei confronti della banca centrale per aver venduto i titoli, la cui cessione comporta una registrazione in avere del conto titoli. La banca centrale pu\u00f2 regolare il debito nei confronti della banca ordinaria versando ad essa del denaro oppure riconoscendole un credito di conto corrente: un credito per la banca ordinaria cui corrisponde un debito per la banca centrale. La moneta, in senso lato (da non confondersi con le sole banconote o con le monete metalliche, che sono solo una piccola parte della moneta) \u00e8 dunque nella contabilit\u00e0 della banca centrale un debito verso la banca ordinaria dalla quale sono stati acquistati i titoli. Poich\u00e9 solo una parte modesta dell’enorme massa di transazioni delle economie moderne avviene con l’uso di banconote, le banche ordinarie che cedono i titoli propri o della clientela alla banca centrale usufruiscono per lo pi\u00f9 degli accrediti in conto corrente presso la Banca Centrale. Alla scadenza dei titoli, la Banca Centrale li restituisce all’emittente dietro restituzione del capitale investito; pu\u00f2 anche venderli ad un terzo prima della scadenza, se lo ritiene conveniente. La moneta emessa in precedenza ritorna alla Banca Centrale, che tuttavia, se non ha l’obiettivo di ridurre la quantit\u00e0 di moneta in circolazione nell’economia, emette nuova moneta acquistando altri titoli. Il processo di emissione di moneta acquistando nuovi titoli in sostituzione di quelli rimborsati \u00e8 senza fine e man mano che l’economia cresce, cresce anche la massa di titoli acquistati e quindi di moneta emessa. La moneta infatti \u00e8 uno strumento, essenziale per il funzionamento dell’economia e spetta alla banca centrale regolarne la quantit\u00e0 in circolazione, attraverso l’emissione di moneta a fronte della quale vengono acquistati titoli. ^ Karl Polanyi, Economie primitive, arcaiche e moderne , Semantica degli impieghi della moneta , Note sulla moneta primitiva , Torino, Einaudi, 1980 ^ David Graeber, Debito. I primi 5000 anni. Il Saggiatore. pag. 128 ^ UN B C di Virgilio,\u00a0Alle origini della moneta, p. 1\/b . ^ Karl Polanyi, La sussistenza dell\u2019uomo. Il ruolo dell\u2019economia nelle societ\u00e0 antiche , Torino, Einaudi, 1983. ISBN 88 06 055 82 8 ^ UN B di Virgilio,\u00a0Alle origini della moneta, p. 2\/a . ^ di Virgilio,\u00a0Alle origini della moneta, p. 2\/b . ^ David Graeber, Debito. I primi 5000 anni. Il Saggiatore, p. 216 ss. ^ Roberto Petrini, Controstoria della moneta, Imprimatur, 2014 ^ McLeay, M. Radia, A., & Thomas, R. (2014, Q1), Creazione di denaro nell’economia moderna , Bollettino trimestrale, Banca d’Inghilterra. [Primo] ^ “Indipendenza della banca centrale e prestazioni macroeconomiche: alcune prove comparative”, Alesina E Summers, 1993 ( PDF ), Sono People.fas.harvard.edu . Andrea Terzi, La moneta , Bologna, Il Mulino, 2002 Stefano di Virgilio e Maria Giannantoni, Monete e banconote di tutto il mondo , vol.\u00a01, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1993. Maria Grazia Turri, La distinzione fra moneta e denaro. Ontologia sociale ed economica , 2009, Carocci editore, ISBN 9788843050833 Per comprendere meglio la differenza tra moneta in senso stretto e moneta in senso lato vedi: Per comprendere meglio alcune differenze terminologiche vedi: Per approfondire il funzionamento dei sistemi monetari vedi: Per approfondire il funzionamento della politica monetaria della banca centrale vedi: Per comprendere caratteristiche tecniche e materiale utilizzato per realizzare una moneta: Per conoscere le origini antiche del denaro: moneta , In Dizionario di storia , Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2010. ( ESSO , DI , FR ) Moneta . Sono HLS-DHS-DSS , Dizionario storico della Svizzera. ( IN ) Moneta . Sono Enciclopedia Britannica Encyclopaedia Britannica, Inc. 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